Economia
Coldiretti: «Redditi diminuiti del 36%»
Il presidente Marini all'assemblea nazionale ribadisce il no agli Ogm
«Non dobbiamo farci copiare le nostre eccellenze e non dobbiamo replicare modelli che il mercato ha già abbondantemente bocciato, come nel caso degli Ogm». Solo così l’agricoltura made in Italy potrà fronteggiare la crisi. È la posizione di Sergio Marini, presidente della Coldiretti, intervenuto all’assemblea nazionale dell’associazione. Una risposta indiretta al Ministro Giancarlo Galan, che nei giorni scorsi aveva aperto agli organismi geneticamente modificati. «Le difficoltà delle imprese agricole sono il frutto dello stesso arretramento dell’etica sociale nel mercato – ha continuato Marini – gli effetti drammatici, legittimati sull’altare di un libero mercato senza regole, vanno dalle speculazioni sulle materie prime agricole al furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi piu’ poveri, il cosiddetto land grabbing, fino alle grandi bugie sul potere salvifico degli Ogm la cui diffusione sotto il pressing delle multinazionali è aumentata insieme al numero degli affamati».
Per la Coldiretti esiste un vero e proprio «caso Italia» nel settore dell’agroalimentare. «Secondo l’Eurostat dal 2000 al 2009 i redditi agricoli reali nel nostro paese sono diminuiti del 36% contro una crescita del 5,3% nell’Unione europea. Solo tra il 2008 e il 2009, Eurostat indica la contrazione in Italia pari al 21% rispetto ad una contrazione media dei redditi agricoli dell’11,6% nell’Unione europea», ricorda l’associazione degli agricoltori.
In questo momento occorre fare attenzione anche al quadro politico. «Il conflitto in atto tra governo e Regioni non danneggi le imprese impegnate in settori come l’agricoltura, le cui competenze sono state da tempo completamente trasferite a livello regionale», ha affermato Marini in riferimento alla minaccia delle Regioni di restituire le deleghe sull’agricoltura a seguito del taglio di risorse proposto nella manovra. Sono pari a circa 250 milioni di euro i trasferimenti per l’agricoltura alle Regioni a statuto ordinario.
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