Economia

Coldiretti: 1/3 delle truffe a tavola nei piatti “stranieri”

I dati sui reti di frode e sofisticazione alimentare analizzati da Coldiretti

di Redazione

Più di un terzo dei  reati di frode e sofisticazione alimentare accertati in Italia è commesso da operatori stranieri. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti dall’ultima ordinanza sulle sentenze passate in giudicato pubblicate sulla gazzetta ufficiale dal ministero della Salute, in occasione della presentazione di “Italia a tavola 2008“, il V Rapporto sulla sicurezza alimentare elaborato dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e da Legambiente che hanno premiato tre iniziative dell’organizzazione degli imprenditori agricoli (Milk slot Machine, Menu’ a Km zero e Farmers Market).
 
Una analisi che – precisa la Coldiretti – ha una finalità palesemente informativa, rendendo di pubblico dominio le condanne per reati alimentari che, oltre a mettere a rischio la salute dei consumatori, incidono negativamente sul rapporto di fiducia con i produttori. Dall’elenco del ministero risulta che – sottolinea la Coldiretti – 31 sentenze su 89, pari al 35%, sono state pronunciate contro cittadini stranieri e tra queste, quasi il 50% riguardano titolari di esercizi di nazionalità cinese (ben 14). Per quanto concerne la nazionalità degli altri operatori sanzionati si ravvisano:, 7 egiziani, 3 nigeriani, 2 ghanesi, un turco, un iraniano. un australiano un ecuadoregno e un marocchino.  La maggior parte dei reati contestati riguardano – precisa la Coldiretti – la tenuta in cattivo stato di conservazione degli alimenti, in violazione dei requisiti igienico sanitari richiesti dalla legislazione vigente.

Si tratta – secondo la Coldiretti – di una ragione in più per mangiare Made in Italy  e promuovere una etichettatura trasparente degli alimenti con una chiara indicazione della provenienza.  Un impegno per la qualità al giusto prezzo che la Coldiretti sta realizzando con il progetto a chilometri zero per promuovere il consumo di prodotti locali che non devono percorrere lunghe distanze con mezzi inquinanti prima di giungere sulle tavole con un risparmio, ambientale, energetico ed economico. Nonostante il caro prezzi è possibile fare una spesa low cost senza rinunciare alla qualità con risparmi di oltre il 30 per cento tagliando le intermediazioni grazie ad idee innovative per risparmiare che vanno dall’acquisto del latte alla spina ai farmers market fino alla vendita diretta.
 
Si tratta di progetti che hanno ricevuto il premio “Italia a Tavola 2008” promosso dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e da Legambiente.per dimostrare che accanto alle frodi c’è anche chi lavora con passione e rispetto nei confronti dei consumatori. Grazie alla distribuzione alla spina il latte fresco di altissima qualità puo’ essere acquistato a prezzi variabili tra un euro ed un euro e venti (per il biologico), mentre sugli scaffali il latte fresco e’ venduto attorno a 1,6 euro al litro, riciclando peraltro il contenitore ed eliminando così anche la dispersione di in rifiuti.

Se sono ormai centinaia i distributori di latte fresco che possono essere rintracciati sul sito www.coldiretti.it in molte città è anche possibile approfittare dell’apertura dei Farmers market, i cosiddetti mercati esclusivi degli agricoltori molto diffusi negli Usa, per la vendita diretta e senza intermediazioni dei prodotti. Una opportunità resa possibile nel 2008 dall’entrata in vigore del Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.301 del 29 dicembre 2007, fortemente sostenuto dalla mobilitazione della Coldiretti che dà la possibilità di avviare mercati gestiti dagli agricoltori in tutti i Comuni si è localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze locali.


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