Welfare

Col voucher melagodo

di Flaviano Zandonai

Eh sì, proprio così. Stavo lavando la macchina a un distributore e mentre aspettavo mi sono guardato la lista degli utilissimi premi del gestore (che naturalmente richiedono l’immancabile card). Fra questi, un pò a sorpresa, anche un voucher “melagodo” per pagare (o meglio cofinanzare) le vacanze. Ammetto che ho avuto un clamoroso flashback pensando a tutte le discussioni, pubblicazioni e dibattiti sui voucher sociali: asimmetrie informative, scrematura dell’utenza, emersione (o riemersione) del mercato nero. Forse abbiamo esagerato. Non dico di buttarla sul godereccio, ma un approccio un pò più “liberal” non avrebbe guastato. Anche perché nel frattempo l’utilizzo dei buoni acquisto si allarga sempre più (oltre a ristorazione, turismo, ecc., anche nel welfare, formazione e persino creazione d’impresa), grazie anche all’abbassamento dei vincoli all’utilizzo (fino ad annullarli come nel caso inglese). Si allarga quindi la libertà di scelta, anche se a condizioni di efficacia e qualità non sempre facili da garantire. Proprio ieri, ad esempio, il governo ha annunciato di voler rifinanzare la social card. Più o meno lo stesso strumento che il grande Lebowski utilizzava per acquistare gli ingredienti del white russian, il suo cocktail preferito.

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