Formazione

Col maestro unicoi bambini saranno grassi? La ginnastica potrebbe essere ridotta nelle primarie. Mentre tutta Europa va in direzione opposta di Pasquale Coccia

scuola L'educazione motoria a rischio tagli

di Redazione

La scure del maestro unico voluto dal ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini si abbatterà anche sull’educazione motoria e circa tre milioni di bambini resteranno fermi. Il taglio delle maestre sulle classi riguarderà anche quelle che si occupano delle due ore settimanali di educazione motoria nella scuola primaria, una decisione che avrà serie ripercussioni sul diritto dei bambini a muoversi in classe, giocare e apprendere attraverso le attività ludiche. Si aggraverà anche il triste primato che detiene l’Italia: i bambini più obesi d’Europa. Tanto più che nel resto del continente le cose vanno diversamente.
Qualche esempio? In Francia recentemente il presidente Nicolas Sarkozy ha disposto che alle elementari si passasse da tre a quattro ore di educazione motoria settimanali. Emblematico poi il caso della Svezia e della Norvegia, che nel 2002 tagliarono le ore di educazione motoria nella scuola primaria per introdurre l’informatica; dopo tre anni, visti i riflessi negativi che la mancanza di movimento aveva avuto sui bambini, i due Paesi scandinavi non solo si affrettarono a ristabilire le ore cancellate, ma ben presto decisero di incrementarle. Portandole a quattro in Svezia e addirittura e cinque in Norvegia.
Tornando a latitudini più prossime, in Svizzera nel 2000 ben sei Cantoni cancellarono la terza ora di educazione motoria, il cui insegnamento è sancito dalla Costituzione. Ma i genitori degli istituti coinvolti fecero ricorso alla Corte Costituzionale, che obbligò i governanti a ristabilire la terza ora di insegnamento di educazione fisica. E ancora. In Ungheria gli alunni delle elementari hanno lezione di educazione motoria quattro o cinque volte la settimana, tre ore la settimana in Slovenia e in Olanda, due in Germania, Inghilterra, Danimarca e Spagna. Ovunque, in Europa, il diritto dei bambini a muoversi e giocare in palestra è sancito dall’insegnamento dell’educazione motoria.
In Italia il diritto al movimento degli alunni della scuola primaria passa invece in secondo piano, in nome del risparmio.


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