Politica
Codice unico sulla disabilità, patti prematrimoniali, successione: 10 deleghe al Governo
Il 28 febbraio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato dieci disegni di legge di delega al Governo per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore
di Redazione
Il Codice Unico sulla Disabilità muove il suo primo passo. Nella sera di giovedì 28 febbraio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato dieci disegni di legge di delega al Governo per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore. Il decreto citato come n. 6 è quello di Delega al Governo di semplificazione e codificazione in materia di disabilità: «si delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi, al fine di promuovere, tutelare e garantire il pieno ed eguale godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte della persona con disabilità e porre le condizioni affinché sia effettivamente rimosso qualsiasi ostacolo che ne limiti o impedisca la piena e libera partecipazione alla vita economica, sociale e culturale della Nazione. La delega prevede l’intervento su più settori, tra i quali: definizione della condizione di disabilità, disciplina dei benefici, promozione della vita indipendente e contrasto dell’esclusione sociale, inserimento nel mondo del lavoro e tutela dei livelli occupazionali ed infine, accessibilità e diritto alla mobilità».
Il Codice Unico sulla Disabilità è un obiettivo più volte citato dal ministro Lorenzo Fontana e dal sottosegretario Vincenzo Zoccano, che ha sempre detto come «il senso del nostro ministero è proprio questo, pensare quello che gli altri non riescono a pensare perché non sono custodi della materia. Avere finalmente politiche coordinate e armonizzate è qualcosa che passa da questo ministero».
Licenziata anche una delega per la revisione del Codice civile (c’è un capitolo che riguarda associazioni e fondazioni, effettuando il coordinamento con la disciplina del terzo settore), in particolare per gli «accordi prematrimoniali» attraverso cui i coniugi possano disciplinare prima della crisi quello che succederà, non solo rispetto al patrimonio «ma anche sulla prole», evitando così che i figli siano «ostaggi di uno o dell’altro», con un giudice che «limitatamente alla prole», valuterà se le decisioni prese «siano effettivamente corrispondenti ai bisogni dei minori». Così si era espresso il ministro Fontana a luglio, indicando le linee programmatiche del suo ministero. La delega metterà mano anche alla successione, «prevedendo la possibilità di trasformare la quota riservata ai legittimari (ai sensi degli articoli 536 e seguenti del codice civile) in una quota del valore del patrimonio ereditario».
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