Famiglia

Codice Tv e minori: Raidue e Italia 1 le più “cattive”

Lo rivela Emilio Rossi, presidente del Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione Tv e minori

di Carmen Morrone

Sono Raidue e Italia 1, reti dal target prevalentemente giovanile, le piu’ ”cattive”, quelle cioe’ che violano piu’ spesso il Codice di autoregolamentazione Tv e minori. A rivelarlo e’ Emilio Rossi, presidente del Comitato didi applicazione del Codice, nato neanche un anno fa, che finora ha sanzionato 29 programmi di diverse reti. In 10 mesi il Comitato ha ricevuto 360 segnalazioni, sono stati avviati una novantina di procedimenti (20 solo negli ultimi giorni) con notifica alle emittenti richiamate, sottolinea Rossi a margine del convegno ‘Se va in onda la violenza’, cui ha partecipato anche il ministro Gasparri. Che tipo di sanzioni applicate? ”Possiamo solo ingiungere di cessare o cambiare qualche comportamento, cambiare l’orario di messa in onda di certi programmi – risponde – Abbiamo anche la facolta’ di chiedere di pubblicare o informare il pubblico della tv che viola il Codice delle nostre ingiunzioni, che poi trasmettiamo all’Autorita’ per le Comunicazioni”, che finora ha aperto una dozzina di procedimenti, mentre dieci sono in via di apertura. Una sanzione pecuniaria (di 10 mila euro) c’e’ stata: a carico di Mediaset (”che ha fatto ricorso”, afferma Rossi) per una puntata del Grande Fratello in fascia protetta. Ma perche’ non fare una patente a punti anche per le tv? ”Non escludiamo niente – risponde Rossi – e’ un meccanismo che sulle strade ha portato fortuna”. Al convegno sulla violenza in tv e’ intervenuto tra gli altri Giovanni Bollea, contrario a una ”tv inerte” e convinto che la televisione ”puo’ avere una forza propulsiva positiva”. L’ex presidente Rai Ettore Bernabei ha sottolineato che ”il governo ha chiesto e ottenuto dalla Rai di non guardare solo gli indici di ascolto ma anche di gradimento. E’ molto importante, perche’ non e’ solo questione di numeri”. Per Bernabei occorre ”tutta un’educazione basata anche su controlli e sanzioni, ma soprattutto sulla responsabilita’ e sulla professionalita”. La tv ai miei tempi non era migliore di questa – conclude – ma quella di domani sara’ ancora migliore”.

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