Leggi

Codice della strada. Una misura curiosa. Al volante con le bretelle

Sono catarifrangenti. Servono quando si resta in panne. E saranno obbligatorie. Volute fortemente da An. Perché?

di Ida Cappiello

Forse per queste vacanze potremo ancora caricare in macchina canotti gonfiabili e tricicli, ma l?anno prossimo dovremo fare posto alle bretelle catarifrangenti, le stesse che portano gli operatori del soccorso stradale. Probabilmente, diventeranno obbligatorie, “non è chiaro se solo per il conducente o per tutti i passeggeri che l?auto può trasportare, quindi anche cinque”, commentano all?ufficio stampa dell?Automobile Club. I dispositivi di sicurezza, da indossare in caso di incidente per rendersi più visibili quando si esce dalla macchina bloccata, soprattutto di notte o con la nebbia, sono rispuntati in un emendamento al decreto legge di modifica al Codice della strada del 27 giugno scorso (quello, per intenderci, della patente a punti), che li aveva inizialmente resi obbligatori, per poi eliminarli dal testo definitivo.
La discussione del decreto in Parlamento, cominciata questa settimana, sarà lunga e tortuosa, visto che sono stati presentati 317 emendamenti, uno dei quali, presentato dal relatore in Commissione Trasporti, Antonio Pezzella di An, ripropone appunto le famigerate bretelle. Se la lobby dei produttori di queste attrezzature avrà la meglio, dovremo tenerle in automobile.
Intanto si moltiplicano le promozioni commerciali: la grande distribuzione vende i giubbotti a prezzi scontatissimi, la compagnia di assicurazione Lloyd Adriatico li regala insieme a una polizza, la Fiat li offre a chi fa il check-up all?auto. Ma sono veramente utili? E perché le bretelle hanno surclassato i giubbotti? Alla prima domanda si può rispondere di sì, visto che sono ben 60 gli automobilisti morti lo scorso anno per essere stati investiti mentre uscivano dall?auto incidentata. “Indubbiamente aumentano la visibilità di chi li porta”, conferma l?Aci. “Tuttavia, dovranno essere regolamentati con attenzione, per evitare che diventino un onere troppo rigido per gli automobilisti. Soprattutto quando si parla di sanzioni: ad esempio, se il conducente deve uscire dal veicolo per prendere l?attrezzatura nel bagagliaio, non può essere multato”. Inoltre, non è detto che siano l?unico sistema efficace per farsi vedere: una torcia elettrica ben posizionata potrebbe avere lo stesso effetto con un ingombro, e un costo, molto minori.
Le bretelle in alternativa al giubbotto sono state poi proposte appunto perché occupano meno spazio nell?auto e costano meno, spiega un portavoce di Antonio Pezzella. “Rappresenteranno un obbligo minimo, evidentemente, non un vincolo. Se qualcuno si vuole mettere il giubbino o addirittura il cappotto catarifrangente, nessuno glielo impedirà”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.