Politica

Codice civile: Pinza, riforma subito o mai pi

Dedicata alla riforma del Libro I Titolo II del Codice Civile in materia di associazioni e fondazioni la discussione conclusiva della settima edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile

di Redazione

Concluse le due giornate di confronto sui temi dello sviluppo dell?economia civile in Italia promosse a Bertinoro da AICCON, Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit.
La proposta di riforma del Libro I Titolo II del Codice Civile, elaborata dalla Commissione presieduta dal Vice Ministro dell?Economia e delle Finanze Roberto Pinza, è stata l?oggetto della sessione conclusiva di questa settima edizione delle Giornate dedicata al tema della regolamentazione, strettamente connesso alla crescita del ruolo del terzo settore nel welfare del nostro Paese. Molte le questioni all?ordine del giorno su questo argomento: il tema delle identità dei soggetti del terzo settore, la necessità di aggiornare il rapporto tra disciplina generale del codice civile e legislazione speciale delle diverse forme di organizzazioni non profit, le forme di autoregolazione e accountability del terzo settore, l?impresa sociale.

Al confronto, introdotto da Nereo Zamaro e coordinato da Giulio Ecchia, hanno partecipato Roberto Pinza, Stefano Zamagni, Maria Guidotti, Vincenzo Mannino, Giorgio Bertinelli e Maria Vita De Giorni.
Entrando nel merito della proposta di riforma, Stefano Zamagni, Presidente della Commissione Scientifica di AICCON, che ha fatto parte della Commissione che ha elaborato la proposta di riforma, ha sostenuto: ?La riforma doveva essere fatta. Nel terzo settore ci sono voci che sostengono che non ce ne fosse bisogno, ma non ne colgono il valore simbolico.? Per Zamagni bisogna constatare che già oggi esistono imprese sociali di mercato, come ad esempio quelle del commercio equo e solidale, che necessitano di riferimenti giuridici che non si ritrovano non né nel codice civile né nelle leggi di settore, mentre non bisogna temere che l?attività commerciale possa snaturare la natura associazionistica delle organizzazioni: ?Il modello associazionistico deve essere dominante ? ha precisato Zamagni ? ma la tendenza che dobbiamo favorire è che nel mercato possano gareggiare ad armi pari imprese capitalistiche, sociali, cooperative ed espressioni come il commercio equo e solidale. È anacronistico pensare che tutto ciò che è commerciale sia necessariamente capitalistico.?

Il Vice Ministro delle Finanze Roberto Pinza ha concluso il confronto riprendendo alcuni aspetti relativi alle prospettive di applicazione della Riforma. Il primo è la non conflittualità tra legislazione speciale e generale: se il principio è non farli entrare in collisione, sarà la legislazione generale a doversi piegare. Altro punto, racchiuso nell?articolo 4 della proposta che favorisce la partecipazione dell?associato e ne tutela il diritto di informazione, è la centralità della persona, i cui diritti devono prevalere sull?autonomia statutaria delle organizzazioni. In merito all?esercizio di attività di impresa

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