Sostenibilità

Codice ambientale, Pecoraro: le modifiche con decreto legislativo

Domani in Consiglio dei ministri la questione del blocco delle norme su rifiuti, boniche, suolo. Il WWF: serve coraggio, blocchiamo la delega

di Silvano Rubino

”Sto lavorando alla questione e notizierò in Commissione sul fatto che ho presentato la relazione per le modifiche con decreto legislativo”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio entrando in Commissione Ambiente a proposito della sospensione della delega ambientale, in particolare sul blocco delle norme su rifiuti, difesa del suolo, acque e bonifiche.

Si conferma dunque l’orientamento di Pecoraro sulle modifiche al codice ambientale: dopo la sospensione di 17 decreti attuativi, dopo lo slittamento delle norme su Via e Vas (inseirti nel maxiemendamento “milleproroghe”), il ministro dell’Ambiente proporrà domani in consiglio dei ministri il blocco delle norme su rifiuti, difesa del suolo, acque e bonifiche. Ma la strada non è in discesa: all’interno del governo non tutti sono d’accordo. In particolare i ministri Bersani e Bonino si sono detti contrari al blocco. Bersani, in particolare, ha proposto di modificare la delega ambientale, sì, ma a decreto vigente, cioè senza passare dal blocco, per evitare una situazione di caos normativo dannoso per le imprese.

A caldeggiare il blocco arriva il WWF, che scrive una lettera al ministro Bonino. ”Non ha senso dichiarare l’inefficacia dei decreti attuativi ma mantenere il Codice Ambiente da cui derivano.”In questa confusa situazione che si viene a creare – sottolinea il Wwf – ha comunque valore il decreto legislativo 152, il ‘mostro normativo’ tuttora al vaglio della Commissione Europea e gia’ sotto Procedura d’Infrazione per la parte riguardante i rifiuti, e resterebbero intatti i rischi fin qui evidenziati da ambientalisti, operatori, enti locali e sindacati”. ”Abbiamo appreso con favore dell’avviso del ministero dell’Ambiente, di inefficacia dei diciassette decreti ministeriali ed interministeriali attuativi del decreto Ambiente: e’ un’ iniziativa importante per chi opera nei settori ambientali e contribuisce a mitigare gli effetti immediati del mostro normativo”. Lo ha dichiarato Michele Candotti, segretario generale Wwf Italia, sottolineando che ”concordiamo sulla necessita’ di prorogare l’entrata in vigore della parte relativa a Via e Vas ma, per gli stessi motivi e con gli stessi criteri, va eliminato immediatamente quanto gia’ entrato in vigore: serve un po’ di coraggio.”

Il WWF ricorda che ”nel programma dell’Unione era gia’ indicato l’impegno a elaborare tempestivamente le misure necessarie per annullare i rischi e le storture posti dalla legge delega ambientale del governo di centrodestra”. ”Quello che oggi chiediamo – ha proseguito Candotti – e’ un atto di coerenza rispetto al programma, che vediamo realizzabile attraverso quanto richiesto ieri dal presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano, e dai capigruppo dell’Unione in commissione, Loredana De Petris, Roberto Ferrante, Edo Ronchi, Giovanni Confalonieri: ‘l’inserimento, nell’ emendamento governativo sul quale sara’ posta la fiducia al decreto sui ministeri, di una norma che sospenda la parte terza e quarta del decreto ambiente…’, cioe’ quella riguardante il settore dei rifiuti e della gestione delle acque”.

”Oggi registriamo un dato – ha concluso Candotti – di cui chiediamo al Governo di prendere atto, ossia che l’unica concertazione che ha interessato associazioni, sindacati, Enti Locali, parte del mondo produttivo, illustri esponenti della cultura e della scienza, parallela alle istituzioni, ha prodotto risultati univoci: chiedere la sospensione degli effetti del decreto. Speriamo che il Governo non rimanga indifferente a questi appelli e che dia avvio senza ulteriori ritardi al processo di revisione delle norme approvate”.

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