Sostenibilità

Codice ambientale, il Governo si impegna a modificarlo

Niente sospensione immediata delle parti più contestate. Sì a una revisione generale entro gennaio 2007

di Silvano Rubino

Nessuna sospensione. Ma uno schema di decreto legislativo con il quale il Governo si impegna a modificare l’intero codice ambientale entro e non oltre il 31 gennaio 2007. Suona come un compromesso, l’accordo raggiunto in consiglio dei ministri sulla contestatissima delega ambientale approvata dal governo Berlusconi. La sospensione immediata almeno dei capitoli su bonifiche, acque e rifiuti, caldeggiata dal ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ma che vedeva contrari i ministri Bersani e Bonino, non è passata. Ma il governo si impegna sin d’ora a modificare la legge. “Oggi e’ stato approvato il decreto legislativo di modifica – ha annunciato Pecoraro Scanio, all’uscita dal Consiglio dei ministri – che ora si trova nella fase di consultazione e intese con gli altri colleghi. Nel provvedimento si ribadisce la volonta’ del governo di rivedere il decreto legislativo 152”. Tutte le materie del Codice dell’Ambiente saranno oggetto della revisione: ” Vengono modificati tutti gli argomenti – ha precisato il ministro – con maggiore urgenza per i punti 3 e 4, che trattano bonifiche, rifiuti e acqua”. ”Finalmente, dopo l’ampio dibattito di questi giorni, alla fine in Consiglio dei Ministri e’ prevalso il buon senso”, commenta il ministro delle Politiche Europee Emma Bonino. ”Come Ministro responsabile delle politiche europee vigilero’ affinche’ il decreto correttivo venga finalmente adottato nel pieno rispetto delle norme e dei principi dell’ordinamento comunitario e delle decisioni della Corte di Giustizia europea. In questo senso -puntualizza Emma Bonino- sono soddisfatta che il Consiglio dei Ministri abbia deciso di non percorrere la strada della sospensione della normativa vigente, cosa che avrebbe potuto portare alla riapertura delle svariate procedure di infrazione a carico dell’Italia archiviate proprio in questi giorni.” ”Con la decisone odierna, il Consiglio dei Ministri – afferma Diego Tommasi, assessore regionale all’Amiente della Calabria e coordinatore nazionale della commissione ”Ambiente e protezione civile” delle Regioni – ha mantenuto gli impegni e ha approvato le giuste modifiche al decreto legislativo nr. 152/2006(Codice Amiernte), contestato dalle Regioni sia per la mancata fase di concertazione e confronto, sia per l’illegittimita’ di gran parte della normativa”. Molte Regioni italiane, tra cui la Calabria, hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale, anche per ottenere la sospensiva sull’automatismo di molte scadenze, come per lo scioglimento e la nomina delle nuove Autorita’ di bacino, per le quali non era prevista neppure una fase transitoria. ”Ora si stanno creando le condizione – conclude Tommasi – per creare un nuovo rapporto con il Governo e per riscrivere assieme le nuove norme ambientali, in coerenza con il dettato europeo, in modo da eliminare alcune delle tante infrazioni che a Bruxelles aveva procurato il precedente Governo. Siamo davanti, con soddisfazione, all’inizio di un nuovo modello partecipativo per il settore che coinvolgera’ lo Stato, le istituzioni locali e regionali e tutti gli altri soggetti di interesse pubblico ed economico”.


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