Avvio di settimana decisamente poco effervescente per il colosso delle bevande analcoliche Coca-Cola: il Wall Street Journal riporta infatti che l?indagine avviata dal governo Usa per verificare una presunta frode contabile da parte del gruppo si sta intensificando e che intorno al 25 maggio alcuni dipendenti saranno chiamati a testimoniare davanti a un ‘Gran Jury’ federale. Non solo: le autorità di controllo, rivela il Wsj citando persone vicine alle indagini, stanno inviando mandati di comparizione ad alcuni impiegati con l’intento di ottenere informazioni
L?allargamento dell?indagine del governo statunitense su Coke arriva in un momento in cui il gruppo è già sotto i riflettori per via della ricerca di un nuovo presidente e amministratore delegato che succeda a Douglas Daft, sulla via del pensionamento. L’Ufficio del Procuratore Usa ad Atlanta e la Securities and Exchange Commission (Sec), che hanno lanciato indagini sul gruppo la scorsa estate, si starebbero focalizzando sull’accusa secondo cui Coca Cola avrebbe spedito un numero eccessivo di concentrati agli imbottigliatori e ad altri distributori in Giappone e nel Nord America con l?intento di gonfiare i risultati finaziari negli ultimi anni. Ex dipendenti di Coke avrebbero rivelato agli investigatori che la compagnia ha praticato la cosi’ detta attivita’ di ”channel stuffing’ per raggiungere o superare gli obiettivi sulle vendite e gli utili trimestrali. Il Wsj riferisce inoltre che stando ad alcune fonti vicine alla situazione, Deval Patrick, consulente generale di Coca-Cola, ha rassicurato i membri del board che le accuse di ‘channel stuffing’ sono infondate. Tre settimane fa, la compagnia ha annunciato le dimissioni di Patrick alla fine dell?anno e dichiarato che il consulente ”si concentrera’ sulla risoluzione delle indagini del governo”. L?ufficio del procuratore Usa, continua il Wsj, non ha voluto rivelare se le indagini in corso sono di carattere penale. Il Gran Jury Usa è un organo composto da cittadini, in un numero variabile da 16 a 23, che ascoltano le prove dei reati asseriti dalla pubblica accusa, e stabiliscono se vi sia sufficiente evidenza per procedere all’incriminazione e celebrare un processo.
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