Sostenibilità

CO2: le emissioni sono un business, chi offre di più?

Greenfiles

di Angelo Ferrari

Rovinare l?ambiente è un delitto
Per contrastare il fenomeno delle ecomafie occorre estendere la norma penale che colpisce il trasporto dei rifiuti anche alle emissioni nell?ambiente di sostanze nocive. Questa è una notizia e non lo sosteniamo noi, ma il procuratore nazionale antimafia, Pier Luigi Vigna. “C?è un?occasione”, ha detto recentemente Vigna durante un convegno a Napoli, “offerta dalla disciplina-quadro del Consiglio dell?Unione europea che impegna gli Stati membri ad emanare, entro il 2005, una serie di disposizioni mirate alla tutela dell?ambiente, disposizioni penali che siano dissuasive ed efficaci e che consentano anche l?estradizione. Non più, quindi, un sistema di sanzioni amministrative, di contravvenzioni, ma un sistema di veri e propri delitti”.
Vigna, poi, ribadisce che il fenomeno delle ecomafie è in aumento e che alcune “organizzazioni hanno ripreso vigore in Campania sia sotto il profilo degli abusi edilizi, sia sotto l?aspetto del traffico di rifiuti”. La prospettiva è interessante. C?è solo da augurarsi che il delitto contro l?ambiente venga davvero punito e perseguito penalmente. E’una battaglia che deve essere vinta.

Ogm? No, grazie
Solo un italiano su dieci (esattamente il 13% della popolazione) è disponibile a consumare alimenti contenenti ingredienti ogm, ossia geneticamente modificati, ma a condizione di ottenere uno sconto rilevante nel prezzo di acquisto, mentre più della metà dei consumatori (53%) non acquisterebbe alimenti biotech neanche se costassero più del 20% in meno rispetto a quelli tradizionali.
Tutto ciò emerge da un?indagine condotta dalla Coldiretti-Ispo. L?indagine evidenzia una profonda differenza nei confronti degli alimenti contenenti ingredienti geneticamente modificati per i quali la metà degli italiani ritiene non facciano bene alla salute e siano meno salutari di quelli tradizionali mentre il 40% degli intervistati non è d?accordo sul fatto che contengano elementi nutrivi in quantità superiore agli altri prodotti. Il 34% degli intervistati non risponde se vuole invece avere gli ogm sulla propria tavola.

Anidride carbonica o noccioline
Il business sulle emissioni di CO2 è iniziato. è stato dato il via libera al Piano di assegnazione delle quote di anidride carbonica. Il documento fissa per ogni settore produttivo che rientra nella direttiva di “emissions trading” la quantità annua di CO2 che può emettere. Le emissioni previste al 2010 per i settori regolati dalla direttiva europea sono pari a 285,8 milioni di tonnellate.La quota maggiore è assegnata alle attività energetiche, che nel 2005 potranno emettere 228,4 milioni di tonnellate di CO2; a seguire c?è la produzione e la trasformazione dei metalli ferrosi con 28,9 e, infine, l?industria dei prodotti minerali con 21,9. Tutto ciò salvaguardando la competitività delle imprese e la sicurezza energetica. Ma non solo.
Le imprese italiane potranno utilizzare, per rispettare il proprio budget, crediti di emissione e di carbonio generati attraverso i progetti di “joint implementation” e di Cdm, i meccanismi flessibili previsti dal protocollo di Kyoto. Oltre al business inizia, anche, la compravendita di emissioni. Come fossero noccioline.

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