Famiglia

Cnesc: il servizio civile allo sbando

La denuncia della Conferenza degli enti. Intanto la Lega presenta la "sua" riforma

di Redazione

Gli Enti della Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile) esprimono profonda preoccupazione per la situazione creatasi nel Servizio Civile Nazionale, in particolare nei seguenti punti:
 
1) Il bando per la partecipazione dei giovani al servizio civile nazionale sarà pubblicato solo il 26 giugno, ancor più tardi rispetto agli anni precedenti.
A oggi gli Enti non sanno ancora quali progetti potranno esser proposti ai giovani  e quindi non possono attivarsi per la loro promozione.
Ciò, unito al periodo estivo che da sempre la Cnesc denuncia come inadatto per il bando, ostacola fortemente i giovani nella possibilità di partecipare al servizio civile.
 
2) A causa dell’esiguità delle risorse finanziarie pubbliche questo bando consentirà l’avvio di meno di 25mila giovani; il 75% dei progetti presentati non verrà finanziato e saranno vanificati l’impegno e gli ingenti investimenti degli Enti per garantire qualità alla proposta, come dimostra anche l’innalzamento complessivo dei punteggi di valutazione.
 
3) La valutazione dei progetti ha nuovamente evidenziato le criticità del  sistema di ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni. Pare che il bando verrà pubblicato solo il 26 giugno anche a causa del ritardo con cui alcune Regioni hanno valutato i progetti di SCN presentati dagli Enti. Inoltre, i criteri di valutazione utilizzati e il livello minimo necessario per l’ammissibilità dei progetti non sono stati unanimi a livello regionale e tra questo e il livello nazionale.
 
4) Le scarse informazioni fornite agli enti sui criteri utilizzati per la valutazione dei progetti e  sulle regole che varranno per il futuro, contribuiscono a rendere ancora più difficoltoso il lavoro di progettazione futuro.
 
Gli enti della Cnesc constatano con amarezza che invece di favorire la diffusione del SCN lo si ostacola sia per i  giovani sia per gli Enti. Un atteggiamento incomprensibile per uno Stato che abbia a cuore la promozione della cultura della solidarietà, della pace e della cittadinanza attiva.
 
Alla luce di tutto questo la Cnesc chiede:
– che parta subito  il processo di riforma normativa allargando il dibattito anche al contributo degli Enti per superare insieme le criticità e per valorizzare le grandi opportunità offerte dal SCN;
– che si prevedano risorse aggiuntive per l’avvio quest’anno di almeno altri 10.000 giovani;
– che si rendano subito noti i progetti che saranno inseriti nel bando;
– qualora si vogliano modificare le regole per la stesura e la presentazione dei progetti, si renda subito noto agli Enti come si intende procedere.

 

Intanto la Lega Nord presenta la sua riforma federalista del comparto: per conoscere tutti i dettagli clicca qui


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