Politica
Cnca: si toglie ai poveri per coprire buchi della Sanit
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) esprime la propria durissima protesta per il tentativo di togliere soldi al sociale per destinarli alla sanità.
di Redazione
Il 18 aprile scorso, al Senato, in sede di conversione del decreto legge n° 23 del 20 marzo 2007, recante disposizioni urgenti per il ripiano selettivo dei disavanzi pregressi del settore sanitario, al fine di reperire 350 milioni di euro per le esigenze di tale settore è stato approvato un testo in cui vengono previsti i seguenti tagli: 50 milioni di euro dalle risorse destinate ai paesi in via di sviluppo, 30 dal fondo per la famiglia, 30 dal fondo per le non autosufficienze, 30 dal fondo per le politiche giovanili, 50 dalle risorse destinate alla ricerca sulla salute, 100 dal fondo per l?estinzione dei debiti pregressi, 60 dal fondo unico per lo spettacolo.
?E? incredibile e intollerabile?, dichiara Lucio Babolin, presidente del CNCA, ?che Governo e Parlamento pensino di coprire gli sprechi e gli errori del sistema sanitario ricorrendo, in gran parte, a fondi destinati al soddisfacimento di bisogni essenziali delle persone più povere sia nel nostro paese sia nel Sud del mondo. E che lo facciano senza alcuna concertazione con le parti sociali interessate e rimangiandosi gli impegni presi in ogni sede ad aumentare una spesa sociale ridotta al lumicino dal precedente Governo. Ora, invece di aumentare le risorse, addirittura le diminuiscono. E ciò avviene in un momento in cui si registra un extra gettito fiscale di ben 10 miliardi di euro che potrebbe abbondantemente coprire i 350 milioni di euro necessari al sistema sanitario.?
Il CNCA ricorda a Governo e Parlamento la grande disparità di risorse che già esiste tra sanità e sociale: nel 2004 la spesa sanitaria è stata pari a oltre 72 miliardi di euro, a fronte di circa un miliardo di euro per quella sociale.
?Riteniamo che di fronte a una deliberazione così grave, che rimette in discussione patti che ci sembravano condivisi, occorra rispondere con altrettanta nettezza. Il CNCA chiede con forza la modifica del provvedimento. Qualora il testo fosse approvato inalterato anche alla Camera, la nostra Federazione si autosospenderà da tutti gli organismi di rappresentanza nazionali e non parteciperà alla preparazione della Conferenza nazionale sulla famiglia e della Conferenza nazionale sulle dipendenze. Inoltre, il CNCA si sta attivando per poter avere, insieme ad altre organizzazioni del terzo settore, un incontro urgente con il ministro della Salute Livia Turco.?
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