Welfare

Cnca: droga, basta guerre ideologiche

"La priorità dev'essere ridurre i rischi a cui vanno incontro i tossicodipendenti, migliorare le condizioni di vita"

di Redazione

Basta con la guerra ideologica. Il Coordinamento Nazionale Comunita’ di Accoglienza (Cnca) chiede a tutte le forze politiche e sociali di aprire una discussione sul tema droghe non ideologica, ma attenta esclusivamente al benessere della persona tossicodipendente. ”Dopo cinque anni segnati da un clima di guerra culturale -sottolinea in una nota il Coordinamento- e’ tempo che tornino in primo piano le condizioni di salute di chi fa fatica a vivere pienamente la propria esistenza e i modi che il sistema di intervento puo’ mettere in campo per sostenere queste persone in un percorso di benessere. E’ ora che il tema droghe diventi una questione ‘normale’ e non campo di battaglia tra visioni della vita in netta opposizione, perche’ solo cosi’ dimostreremo di avere a cuore la sorte delle persone piu’ che quella delle ideologie che pure legittimamente abbiamo scelto per la nostra esistenza”. ”Il modo in cui, negli ultimi giorni, e’ stato condotto il dibattito sulle ‘shotting room’ (sale in cui potersi somministrare droghe con un’assistenza che riduca al minimo gli effetti negativi della sostanza sulla persona) non aiuta un tale percorso di riflessione” E’ forse il caso di ricordare -prosegue la nota del Cnca- che, nel nostro paese, vi sono 300mila eroinomani, 1 milione 300mila consumatori di cocaina e un numero alto e imprecisato di consumatori di nuove sostanze. Per tutti costoro dobbiamo pensare strumenti differenziati e molteplici che abbiano un obiettivo prioritario: migliorare le loro condizioni di vita, ridurre i rischi a cui vanno incontro”. ”Sappiamo bene -aggiunge ancora la nota- che, su una serie di temi come le shotting room o la somministrazione controllata di eroina, si confrontano, all’interno della societa’ italiana come dello stesso Cartello nazionale ‘Non incarcerate il nostro crescere’, sensibilita’ etiche e valoriali diverse che vanno tutte egualmente rispettate. Come Cnca, organizzazione che ha promosso il Cartello, ci rendiamo disponibili ad avviare sperimentazioni, scientificamente monitorate ed esattamente definite nei loro contesti di attuazione, su due punti che potrebbero configurare nuove opportunita’ di aiuto alle persone tossicodipendenti: aggancio di persone che si trovano in situazione di tossicodipendenza grave: interventi di riduzione del danno, somministrazione di metadone ed eroina; luoghi protetti di autosomministrazione di oppiacei” Sappiamo -sottolinea il Coordinamento- dalle sperimentazioni fatte in Svizzera, in Spagna e in altri paesi, che questi interventi possono evitare morti, infezioni e, piu’ in generale, un aggravamento della situazione socio-sanitaria. Si susseguono le prese di posizione di esponenti autorevoli del mondo scientifico internazionale favorevoli a una politica sulle droghe che moltiplichi le occasioni di contatto e cura per i tossicodipendenti. Proprio oggi su ‘Repubblica’ il coordinatore all’Organizzazione mondiale della Sanita’ del Gruppo sulla dipendenza da sostanze dichiara che nelle shotting room il rischio di overdose e’ praticamente pari a zero e che dovunque tale opportunita’ e’ stata realizzata, e’ stata osservata una diminuzione dei comportamenti a rischio”. ”Riteniamo, dunque, che occorra predisporre un sistema capace di piu’ risposte personalizzate, che, a fianco delle misure proposte sopra, preveda anche nuove sperimentazioni di residenzialita’ ‘leggera’ (appartamenti di presa in carico), nuovi trattamenti per i cocainomani (comunita’ del fine settimana, gruppi di autoaiuto, comunita’ per policonsumatori), nuove modalita’ preventive nei luoghi del divertimento e nei grandi eventi destinati al mondo giovanile (unita’ di strada per i giovani, etilometri). Invitiamo, percio’, i ministri di Solidarieta’ sociale e Salute -conclude il Cnca- a promuovere gruppi di lavoro che permettano di ragionare su vecchi e nuovi consumi, sugli stili di vita, sulla costruzione di un sistema di intervento molto differenziato al suo interno e aperto alle sperimentazioni”.


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