Famiglia

Cnb: insediati in segreto i nuovi vicepresidenti

D’Avack, Di Segni e Palazzani da ieri sono i nuovi vice-presidenti, senza che ai precedenti fosse stata notificato il provvedimento di sostituzione

di Sara De Carli

Si sono insediati ieri in gran segreto i nuovi vice presidenti del Comitato nazionale di bioetica. Il laico Lorenzo D?Avack, il rabbino Riccardo Di Segni e la cattolica Laura Palazzani hanno sostituito le laiche Cinzia Caporale ed Elena Cattaneo e il cattolico Luca Marini, senza che alcun provvedimento di sostituzione sia stato notificato dal Governo a nessuno degli interessati. E senza che i membri del Cnb siano stati avvisati dell’insediamento. Silenzio anche verso la stampa: nessun comunicato, nessuna agenzia, nessun commento.

L’intera vicenda quindi sta assumento dei contorni paradossali, svolgendosi al di fuori di qualsiasi giuridica. La ragione di queste mosse è ancora oscura, visto che le ragioni del cambio ai vertici dovrebbero essere spiegate nel provvedimento ufficiale firmato da Prodi, e che questo non è ancora arrivato. Tutto è partito da una lettera di Corbellini, Neri e Flamigni, che su Left si sono lamentati della gestione del Cnb del presidente Casavola e in particolare dell?eccessivo peso attribuito alla componente cattolica. Il riferimento va al fatto che in sette mesi di vita il Cnb ha approvato solo due mozioni, dai contenuti vicini all’area cattolica e che Casavola abbia scelto membri cattolici per rappresentare il Cnb in commissioni strategiche: si tratta di Bruno Dallapiccola (presidente di Scienza e Vita) nella commissione per la revisione delle linee guida della legge 40, di Dallapiccola, Marini e Bompiani nella commissione congiunta CNB-CNBB dedicata allo stoccaggio delle cellule staminali e della nomina di Marini come delegato italiano presso il Forum dei comitati etici dei paesi dell’Unione Europea. Critiche sulla gestione di Casavola sono arrivate in realtà anche dalla componente cattolica, visto che Dallapiccola sul Corriere nel pieno della polemica ha scritto che Casavola “non ha polso”.

A seguito della lettera il Cnb, nella seduta del 28 settembre, ha espresso solidarietà al presidente Casavola, che però il 3 ottobre è stato convocato da Prodi. Le agenzie del 3 ottobre dicevano che Prodi aveva ” rinnovato la soddisfazione per quanto fatto fino ad ora”. Il giorno dopo è partita la bagarre. Marco Cappato, radicale e segretario dell?associazione Coscioni, ha chiesto l?azzeramento dell?intera presidenza, dove siedono sì il cattolico Luca Marini, ma anche due laiche battagliere come Elena Cattaneo e Cinzia Caporale, per poi dire, l’8 ottobre, che “non i tre vice-presidenti, ma il
presidente andava cambiato perche’ totalmente incapace di garantire il pieno adempimento del mandato”.

La notizia della sostituzione di Cattaneo, Caporale e Marini è stata data il 5 ottobre dal Riformista. Una mossa decisa da Casavola, per ribadire la propria autorità. E pare che a Palazzo Chigi la decisione sia stata accolta con qualche perplessità. Il tutto però è stato gestito all’insegna della segretezza. Nei giorni scorsi è stat polemica per il fatto che i tre vice-presidenti destituiti non abbiano ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, ma abbiano quasi appreso la notizia dai giornali. Oggi le cose peggiorano, essndosi la nuova vicepresidenza insediata senza che prima ci sia stata la formale revoca dell’incarico ai tre vicepresidenti in carica. I loro nomi, che ieri mattina stavano ancora sul sito del Cnb, sono semplicemente stati sostituiti a metà pomeriggio.

Tutta da decifrare anche l?uscita a orologeria di alcuni esponenti laici, Gilberto Corbellini in testa, che si è affrettato a dire che «il Cnb non serve a niente», chiedendo di trasformarlo in organo decisionale indipendente, sul modello dell?Hfea britannica. Il sospetto è che si prema per una trasformazione del Comitato da organo consultivo del governo a organo decisionale, una authority indipendente sul modello inglese. Dove le vittime sacrificali di oggi potranno ritrovare posto.


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