Non profit
Cna: «intervenga il governo»
La Confederazione chiede siano ridotti i disagi alle imprese
«La Pubblica amministrazione deve essere obbligata a pagare le aziende fornitrici entro 30 giorni senza possibilità di derogare in alcun modo». È un punto fermo questo per la Cna che sta facendo pressione sul governo e, in particolare, sul ministero dell’Economia, affinché non solo non si opponga alla proposta di nuova direttiva comunitaria sui termini di pagamento ma accetti anche che i termini previsti per le pubbliche amministrazioni non sia derogabili. «Solo così» – spiega la Confederazione – «si può evitare di creare nuovo debito nei confronti dei privati». In sostanza le mprese si aspettano da parte del governo «un comportamento coerente sia nel risolvere il problema attuale dei debiti della PA, sia nell’evitare che si crei nuovamente nel futuro».
Ad oggi i debiti commerciali della P.A. per prestazioni di beni e servizi da parte dei privati è nell’ordine di 60 miliardi. Una questione regolata da una direttiva europea (la 35 del 2000), recepita anche dall’Italia (decreto legislativo n°231 del 2002) che però lascia infatti alle parti la possibilità di definire i termini contrattuali del pagamento. Trascorsi poi 30 giorni dal mancato pagamento il giudice emana un decreto ingiuntivo che consente al creditore di ottenere il pagamento con l’aggiunta degli interessi moratori nella misura di 7 punti, più il tasso di riferimento. Se poi nel contratto non è stato definito il termine, occorre comunque saldare entro 30 giorni. Tutto questo, però, è vero solo in teoria, perché, nei fatti, la legge in Italia non viene inapplicata.
Ma anche nel resto d’Europa le cose non stanno funzionando troppo bene se da un’indagine effettuata in sede Ue risulta che, nonostante il recepimento della direttiva, i comportamenti all’interno dei vari Stati non sono realmente migliorati. Da qui, spiegano i vertici della Cna, la decisione della Commissione di proporre un intervento di modifica sulla direttiva originaria per rendere più stringenti le sanzioni introducendo anche una sanzione pari al 5% dell’importo ritardato.
Non solo. La nuova direttiva, in corso di discussione, obbligherebbe per la prima volta anche le pubbliche amministrazioni a pagare entro 30 giorni dall’esecuzione del contratto. La stessa direttiva, però, prevede anche la possibilità per i governi di derogare invocando cause di forza maggiore. Ed è qui che entra in campo la richiesta della Cna verso il proprio governo: «l’esecutivo» – chiede la Confederazione -« accolga a nuova direttiva dicendo “no” alle deroghe. Occorre prevedere interessi e sanzioni in via automatica e non derogabile, in modo da generare un efficace effetto deterrente».
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