Economia

“Cloud4Care”, il cloud scientifico-bancario

Avviato il primo progetto made in Italy per sostenere attività di ricerca sul cancro. Grazie alla "nuvola" Sia, Intesa Sanpaolo e Unicredit accelerano il lavoro dell'Istituto di Ricerca farmacologica Mario Negri

di Redazione

A dare una mano alla ricerca oncologica ora c’è il primo progetto di “Cloud scientifico – bancario” made in Italy. Stiamo parlando di “Cloud4CAncerREsearch” (Cloud4Care). Grazie a esso, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” può utilizzare l’elevata capacità di elaborazione dei sistemi informatici di Sia, Intesa Sanpaolo e Unicredit, consentendo ai ricercatori di accelerare le analisi dei dati di laboratorio riguardanti il sequenziamento del Dna.

L’iniziativa rappresenta un nuovo modello di collaborazione a livello nazionale realizzato grazie alla disponibilità di Sia, Intesa Sanpaolo e Unicredit, con il sostegno di ACTO Onlus – Alleanza Contro il Tumore Ovarico, e che assume particolare rilevanza se consideriamo che nessun livello di finanziamento alla ricerca avrebbe potuto rendere possibile lo stesso risultato.

L’avvento della cosiddetta “Next Generation Sequencing” richiede infatti sistemi tecnologici con potenza di calcolo sempre più elevata per sviluppare algoritmi di ricerca performanti per lo studio del genoma umano e incrementare simultaneamente non solo la velocità di elaborazione di enormi quantità di dati, ma anche l’accuratezza e la precisione delle analisi. Sfruttando le potenzialità della tecnologia “Cloud Computing”, il progetto “Cloud4CAncerREsearch” prevede la progettazione e realizzazione di un’architettura dedicata a supportare le attività di ricerca dell’Istituto “Mario Negri”.
Tramite collegamenti di rete sicuri, supportati dall’infrastruttura multi servizio di Sia, i ricercatori del Dipartimento di Oncologia possono accedere dalle proprie postazioni di lavoro ai data center di Intesa Sanpaolo e Unicredit per effettuare algoritmi di calcolo (anche diversi e in contemporanea) servendosi di un semplice Internet browser e di una rete privata virtuale (VPN).

Tale architettura consente di sfruttare parte delle risorse informatiche dei due gruppi bancari – complessivamente circa 4.000 CPU (unità centrale di elaborazione) e 1 Terabyte di memoria RAM – in ambienti protetti. Una notevole capacità di elaborazione, che si aggiunge alle circa 40 CPU attualmente utilizzate dal team di bio-informatici.
La fase iniziale di test del servizio effettuata dall’Istituto “Mario Negri” ha evidenziato una drastica riduzione dei tempi di elaborazione, passati ad esempio per un file di 4 Gbyte da circa 2 ore a 10 minuti, e un netto miglioramento della precisione dei calcoli di circa 100 volte.

La prima applicazione, già in corso, del nuovo sistema riguarda lo studio delle firme molecolari associate alla sensibilità e alla resistenza alle diverse terapie dei tumori ovarici che costituiranno la base per aumentare l'efficacia dei trattamenti tenendo conto delle caratteristiche biologiche di ciascuna forma neoplastica.

«Questo progetto sancisce l’avvio di un nuovo modello collaborativo che, nell’attuale momento di difficoltà, è riuscito a coinvolgere importanti stakeholder italiani per aiutare la ricerca nella corsa per battere il cancro», ha dichiarato Massimo Arrighetti, Ad di Sia. «Una collaborazione vincente applicata alla Corporate Social Responsibility che grazie alla tecnologia disponibile può concretamente sostenere l’attività quotidiana dei bio-informatici nell’analisi e elaborazione di miliardi di dati».

Enrico Cucchiani, Ceo di Intesa Sanpaolo ha affermato: «Nel sostegno convinto che Intesa Sanpaolo ha assicurato al progetto Cloud4care si ritrovano gli elementi fondamentali che caratterizzano il nostro modo di interpretare il ruolo di Banca. Ci siamo infatti da tempo impegnati a fianco di una delle realtà più innovative nel campo della ricerca oncologica italiana, settore nel quale il nostro Paese rappresenta una riconosciuta eccellenza mondiale. E i primi risultati ottenuti, grazie anche al ruolo da noi svolto, sono estremamente incoraggianti. Tutto ciò rappresenta la chiara dimostrazione di come le istituzioni, in particolare quelle private non possano far mancare il loro apporto nel rendere possibile il progresso della ricerca e della sperimentazione».

«Siamo orgogliosi di supportare questo importante progetto che segna un ulteriore passo in avanti nel tentativo costante di superare i confini della ricerca scientifica» ha commentato Federico Ghizzoni, Ad UniCredit. «Abbiamo reso ad oggi disponibili 34 server, sempre attivi e destinati esclusivamente a supportare quest’iniziativa e confidiamo che il numero possa aumentare in futuro a seguito delle evoluzioni del progetto e di ulteriori necessità. Con questa iniziativa intendiamo inoltre confermare, in modo molto concreto, il nostro impegno verso la collettività nella vita di tutti i giorni, nella consapevolezza che il settore privato, insieme al non profit, possa affiancarsi al Pubblico per garantire una sempre miglior qualità ed efficienza dei servizi al cittadino».

«In assenza di una politica di Governo a sostegno della ricerca il progetto permette di utilizzare significative risorse private per condurre ricerche di interesse pubblico», aggiunge infine il professor Silvio Garattini, direttore, dell’Istituto di ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. «Al riguardo rivolgo un sincero ringraziamento a Intesa Sanpaolo, Sia, UniCredit e ad Acto onlus per la lungimirante decisione».


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