Cultura

Clima, una petizione on-line per salvare il Pianeta

Il network che l'anno scorso aveva raccolto 300mila firme contro la guerra in Libano lancia la nuova sfida: convincere i potenti a dire stop all'inquinamento nel summit di giugno in Germania

di Daniele Biella

La scorsa estate, per chiedere la fine delle ostilità in Libano, avevano superato quota 300mila firme. Adesso vogliono fare ancora meglio i creatori del sito internet ceasefirecampaign.org e la loro nuova battaglia è contro chi non vuole trovare rapide soluzioni per porre un argine ai devastanti cambiamenti climatici in corso.

Da qualche giorno il nuovo appello è disponibile in rete, sul loro nuovo sito redatto in 10 lingue diverse Avaaz. “Abbiamo cambiato il nome al sito con un sondaggio on-line in cui migliaia di persone hanno votato il nome attuale”, dice il canadese Ricken Patel, uno dei fondatori. “Avaaz significa voce in molte lingue asiatiche”, aggiunge Patel, “crediamo che raccogliere migliaia di firme per una causa come quelle ambientale possa rappresentare una grande voce che i Governi non possono ignorare”.

La campagna di Avaaz ha una scadenza. “I leader delle nazioni più inquinanti si incontreranno in un summit in Germania il prossimo giugno”, dice Patel, “entro quella data dovremo far capire loro che la priorità numero uno per l’emergenza climatica è mettersi in azione subito, senza perdere ulteriore tempo”. Patel e compagni, oltre alla petizione, hanno girato uno spot che è visibile dal sito e andrà in onda su molte televisioni nazionali e intercontinentali.

“Bisogna combattere con tutti i mezzi mediatici contro la lentezza dei Governi nell’assumere le proprie responsabilità”, afferma Patel. “Quello che accade sempre più spesso attorno a noi, come inondazioni, uragani, tempeste di inedita violenza, è un segno che senza un’azione urgente sarà sempre peggio”.

L’appello di Avaaz si può sottoscrivere qui.


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