Sostenibilità

Clima: Ocse, presto addio agli sci in Europa

Il caldo metterà a rischio l'intera industria sportiva alpina

di Gabriella Meroni

Industria degli sport alpini a rischio in Europa, per il riscaldamento del pianeta. A lanciare l’allarme e’ l’Ocse, secondo cui il paese piu’ minacciato e’ la Germania, ma l’Italia segue subito dopo insieme all’Austria. In Svizzera le banche gia’ rifiutano i prestiti alle societa’ che operano nel campo degli impianti e attrezzature sciistiche nelle aree situate ad un’altitudine inferiore ai 1.500 metri, riferisce l’esperto dell’Ocse, Shardul Agrawala, che ha redatto il primo studio dell’organizzazione sulla regione alpina. Alcuni degli operatori piu’ piccoli del settore – sottolinea Agrawala – stanno chiudendo i battenti: le stazioni alpine devono infatti fare i conti quest’anno con le temperature piu’ elevate degli ultimi 1.300 anni.

Secondo la ricerca dell’Ocse, circa il 90% delle 666 piste prese in esame ha un manto nevoso sufficiente per un ragionevole periodo di tempo ogni anno, pari piu’ o meno 100 giorni. Un aumento delle temperature di un grado porterebbe il numero delle piste praticabili a 500: secondo le stime piu’ ottimistiche, questo potrebbe avvenire tra il 2020 e il 2025. Un rialzo di due gradi ridurrebbe il numero delle piste utilizzabili a 200, e questo potrebbe succedere entro il 2050; la prospettiva per la fine del secolo e’ di un aumento di quattro gradi con un’ulteriore conseguente diminuzione delle piste. Le regioni che piu’ rischiano di chiudere gli impianti sciistici sono in Italia il Friuli Venezia Giulia e in Austria la Steiermark-Styria; meno minacciate la Svizzera e le aree di confine tra Francia e Svizzera.

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