Sostenibilità
Clima: Coldiretti, giugno 07 il più piovoso
Contrariamente alle previsioni giugno entra nella top ten dei piu piovosi degli ultimi due secoli
di Redazione
E? quanto rileva la Coldiretti con riferimento alle analisi preliminari dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr (Isac-Cnr) che hanno riscontrato nel mese di giugno 2007 precipitazioni piu? che doppie (con una anomalia del 105 per cento) rispetto alla media del periodo 1961-1990. Se – precisa la Coldiretti – per le precipitazioni il giugno 2007 si colloca al nono posto, per quanto riguarda le temperature lo stesso mese si classifica al decimo posto, tra i piu? caldi degli ultimi duecento anni, con una anomalia di +2.06 gradi rispetto alla media del periodo 1961-1990.
L?andamento climatico – continua la Coldiretti – ha riequilibrato la situazione dei principali laghi che, a differenza dei mesi scorsi, si trovano tutti ben al di sopra dei livelli minimi storici del periodo: il lago Maggiore a Sesto Calende si trova 150 centimetri al di sopra, 120 quello di Como a Melgrade e 20 centimetri il Garda a Peschiera. Si tratta di dati che ridimensionano fortunatamente l?allarme siccità per il periodo estivo anche se non mancano nelle campagne di alcune aree del Paese motivi di preoccupazione. Il livello del fiume Po nell?ultima settimana è calato di 30 centimetri al Ponte della Becca e di 80 a Pontelagoscuro, secondo il monitoraggio effettuato dalla Coldiretti alle ore 7 del 7 giugno 2007. Ma con la fine del week end è pronta a tornare la pioggia che interesserà soprattutto il centro nord portando sollievo al grande fiume. E le previsioni di Luglio sono per temperature alte al sud che probabilmente rimarrà sotto l’anticiclone della Libia mentre al nord c’e’ un afflusso di aria fredda con il rischio di perturbazioni atlantiche molto pesanti.
Il mese di giugno è stato invece caratterizzato da ondate di maltempo che a macchia di leopardo si sono manifestate con la violenti temporali e caduta della grandine che ha provocato danni per milioni di euro soprattutto a frutta e verdura. Ed effetti si prevedono anche per la vendemmia che si prevede anticipata già dai primi di agosto.
Si è appena conclusa – sostiene la Coldiretti – la prima metà dell?anno piu? pazza degli ultimi due secoli. In inverno – riferisce la Coldiretti – a gennaio sono spuntate le mimose con due mesi di anticipo, all?inizio di marzo sono state avvistate in Liguria e Sicilia le prime rondini, sbocciate le margherite e raccolte straordinariamente le prime fave che tradizionalmente accompagnano le scampagnate del primo maggio. Effetti si sono avuti anche sugli animali, soprattutto quelli che vanno in letargo o migrano con i merli che hanno cominciato a nidificare in città già da febbraio, cosa che in teoria fanno a marzo come anche i piccoli passeriformi.
Per effetto del clima la primavera è iniziata con una concentrazione di primizie e una varietà di offerta di frutta e verdura Made in Italy come mai nel passato. Le fragole in anticipo di 20 giorni mentre un mese prima del normale calendario di raccolta sono arrivate già ad aprile, le ciliegie dal Mezzogiorno e, a seguire, albicocche e pesche. Si è trattato – precisa la Coldiretti – di una situazione climatica che ha sconvolto i normali cicli della natura con piante e animali che hanno cambiato comportamenti, come ha dimostrato anche la ripresa in anticipo degli amori per molti animali come cani e gatti.
Ma il caldo inusuale – continua la Coldiretti – ha provocato anche un vero e proprio ?baby boom? anticipato di cervi, lupi e cinghiali nelle campagne dove questi animali selvatici scorrazzano seminando il panico sulle strade e provocando danni alle persone, alle strutture e alle colture agricole. Anche la mietitura del grano è stata anticipata di una decina di giorni da sud a nord.
Si tratta di eventi che confermano i cambiamenti climatici strutturali in atto nelle campagne italiane e che si manifestano con un aumento dell?intensità delle precipitazioni, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, modificazione della distribuzione delle piogge e aumento delle temperature estive.
Ma si registra anche – aggiunge la Coldiretti – un significativo spostamento della zona di coltivazione tradizionale di alcune colture come nel caso dell?olivo arrivato quasi ai piedi delle alpi, la modifica del calendario migratorio degli uccelli, la comparsa nella fascia temperata di insetti propri di quella tropicale, che sono spesso portatori di dannose patologie.
I cambiamenti climatici in corso, ed in particolare la più elevata frequenza con la quale si manifestano gli eventi estremi – continua la Coldiretti – determinano un sensibile aumento dei rischi erosivi che devono essere considerati non solo come una perdita di terreno, ma anche una delle cause principali di degradazione della fertilità del suolo in quanto determinano una riduzione dell’infiltrazione, della capacità di immagazzinamento dell’acqua ed una perdita di elementi nutritivi che si traduce in un habitat meno favorevole alla crescita delle piante ed alla sostenibilità delle attività agricole nel tempo.
Si tratta di processi – conclude la Coldiretti – che rappresentano una nuova sfida per l’impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
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