Sostenibilità
Clima: accordo a sei, più equo di Kyoto
Secondo il ministro degli esteri australiano questo accordo è efficace per l'ambiente senza penalizzare le economie. Ma gli ambientalisti dicono: "è solo simbolico"
di Redazione
Secondo il premier conservatore australiano John Howard, l’accordo siglato ieri tra Usa, Australia, India, Cina, Giappone e Corea del sud per contenere le emissioni di gas ad effetto serra ”è piu’ equo ed efficace del protocollo di Kyoto”, che gli Usa e l’Australia si sono rifiutati di firmare perche’ ritenuto dannoso per l’economia. Questo nuovo accordo invece consentirebbe ai paesi sviluppati del gruppo di trasferire tecnologie di riduzione delle emissioni da carbone ai paesi poveri.
Il ministro degli esteri Alexander Downer, che ieri a Vientiane ha firmato l’accordo a nome dell’Australia durante il forum per la sicurezza nell’area Asia-Pacifico, ha annunciato che la prima riunione della Partnership dell’Asia-Pacifico per lo sviluppo pulito ed il clima si terra’ il prossimo novembre a Adelaide. ”E’ un accordo storico per la causa della riduzione delle emissioni di gas serra”, ha dichiarato oggi Howard, respingendo le critiche subito mosse dagli ambientalisti in Australia e in Europa, secondo cui l’accordo in quanto volontario e’ puramente simbolico, e serve solo gli interessi dell’industria del carbone. ”La dichiarazione di intenti diffusa ieri a Vientiane attacca frontalmente la necessita’ di una maggiore enfasi su tecnologie nuove e piu’ efficaci per ridurre le emissioni dall’uso di combustibili fossili”, ha aggiunto il premier. ”Dimostra il nostro forte impegno a ridurre le emissioni secondo un principio di equita’ per l’Australia senza distruggere i posti di lavoro e punire ingiustamente le industrie … e’ importante per l’Australia, che e’ il piu’ grande paese esportatore di carbone al mondo, esplorare maniere nuove per ridurre le emissioni”. Gli obiettivi di cooperazione previsti dalla partnership a sei includono l’ottimizzazione dell’energia, il carbone piu’ pulito, il gas naturale, l’energia nucleare civile, le centrali idroelettriche, l’energia eolica e solare.
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