Non sono bastati trent’anni di politiche urbanistiche per ridare dignità sociale alle banlieue francesi, ma la città di Clermont-Ferrand fa spallucce proponendo un piano “rivoluzionario” che dovrebbe concretizzarsi entro il 2013. Tre anni per una missione impossibile: integrare tre quartieri popolari della periferia nord al centro.
«Croix-de-Neyrat, Champratel e les Vergnes non saranno più isolati, ma faranno parte integrante di Clermont-Ferrand, con una rete di trasporti, attività economiche e commerciali adeguati per consentire ai residenti locali di sentirsi in città», sostiene Grégory Bernard, consigliere comunale con delega all’urbanismo. Il progetto si articola su tre assi. Il primo riguarda i trasporti, con una nuova rete destinata a collegare le tre periferie alla città. Il secondo chiama in causa la riabilitazione degli alloggi sociali e la distruzione di palazzi per lasciare spazio a 1.200 nuove strutture abitative, 600 delle quali a Champatrel dove nascerà un “eco-quartiere” attraente per i giovani. Sul fronte economico, sono stati creati uffici a Croix-de-Neyrat, mentre a Champratel una zona industriale di dieci ettari accoglierà attività terziarie (tra cui la scuola di architettura di Clermont-Ferrand). «Il progetto è molto positivo» assicura Ahmed Haiouani, direttore dell’Associazione sportiva di Champratel, «ma gli abitanti temono che gli affitti saranno inaccessibili». Una paura che le autorità locali intendono smentire attraverso un piano urbanistico interamente declinato sul sociale.
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