Leggi

Class action, eterno rinvio

Nel decreto milleproroghe un altro slittamento di sei mesi per uno strumento molto atteso dai consumatori. Il commento del Movimento Consumatori

di Redazione

di Piero Pacchioli*

Introdotta  con la finanziaria 2008 ma ancora in sospeso. È il destino della legge italiana sulla class action, che  non entrerà in vigore nemmeno a gennaio 2009. Con il decreto milleproroghe, il Governo ha nuovamente fatto slittare di altri 6 mesi l’entrata in vigore di questo strumento tanto atteso dai consumatori italiani.

Il motivo del primo rinvio, quello di luglio, era stato il bisogno di modificare la legge. Con il secondo rinvio, oltre allo slittamento di altri 6 mesi,  commenta il Movimento Consumatori «emerge il disinteresse del Governo per una questione che invece è di importanza vitale per i cittadini/consumatori».


 «La notizia del rinvio è un’ulteriore cattivissimo segnale della assenza di attenzione di questo Governo alle necessita’ e alle preoccupazioni dei cittadini e dei consumatori» ha commentato Paolo Fiorio responsabile MC dell’Osservatorio Credito & Risparmio.« Il Governo infatti aveva dichiarato che la legge sarebbe entrata in vigore a gennaio e si era anche impegnato a dialogare con le associazioni per condividere le modifiche da apportare. In realtà, invece, il tavolo di confronto pensato appunto per questo dialogo tra Governo e associazioni, non si è mai riunito».
«Ancora più grave, il Governo non ha mai recepito le indicazioni che sono state proposte dalle associazioni dei consumatori ma ha lavorato quasi in segreto ad un testo di modifica. Questo nuovo testo, però, ancora non entrerà in vigore e, al momento, non c’è alcuna certezza su cosa succederà a luglio: potrebbe esserci una nuova proroga, l’approvazione del testo proposto dal Governo o, finalmente l’entrata in vigore del testo del gennaio 2008».


Di sicuro c’è che più si va avanti più si peggiora. Secondo quanto trapelato, infatti,  tra le altre cose l’emendamento del Governo prevede che la class action, ossia l’azione collettiva risarcitoria, si possa esercitare ‘«per gli illeciti compiuti successivamente al 1° luglio 2008». «Il nuovo testo annacqua ulteriormente sia l’efficacia di deterrenza sia le prospettive risarcitorie dei singoli consumatori», spiega Paolo Fiorio. «Si prevede, ad esempio, che possano essere fatti valere solo diritti identici e si esclude l’esperibilità di azioni per illeciti extracontrattuali. Queste previsioni di fatto rendono impossibile le cause collettive per i principali illeciti di massa, o, ad esempio, per la responsabilità delle agenzie di rating nei confronti dei risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni Lehman. La farsa principale è la previsione che la nuova azione si applichi retroattivamente, ma solo per gli illeciti compiuti successivamente al 1° luglio 2008, ovvero con l’esclusione di tutti i principali scandali finanziari ad oggi emersi, ivi compresi i danni subiti da coloro che hanno acquistato le obbligazioni Lehman nei mesi precedenti a luglio».


«Si comprende»,  aggiunge Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori, «che il Governo abbia tenuto segreto il testo e che lo stesso sia stato disponibile solo a Confindustria. Le novità che pare il Governo voglia realizzare sono nuovi palesi regali all’associazione imprenditoriale e minano alla radice le stesse finalità di deterrenza e di compensazione delle azioni di classe».

Proprio ieri il presidente del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (organo rappresentativo delle associazioni dei consumatori e degli utenti a livello nazionale) Ugo Martinat aveva inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dello Sviluppo economico, al Ministero della Giustizia e alle Commissioni parlamentari II e X di Camera e Senato in cui si esprimeva «profonda insoddisfazione» sulla gestione delle vicende relative all’azione collettiva risarcitoria. «Preso atto con rammarico dell’ormai inevitabile ulteriore rinvio dell’entrata in vigore di tale disciplina il CNCU ha ribadito la necessità di un effettivo e più adeguato coinvolgimento delle associazioni dei consumatori in esso rappresentate nell’attività di urgente definizione dell’iniziativa legislativa di modifica delle disposizioni in questione, che ne consenta l’ottimale entrata in vigore senza ulteriori rinvii e senza stravolgimenti tali da vanificare le finalità dirafforzamento della tutela del cittadino consumatore».

*Movimento Consumatori

In allegato:

– il Codice del consumo così come era stato modificato in chiusura della precedente legislatura con l’introduzione della class action

 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA