Formazione

Clandestini in Puglia: parlano i volontari

Testimonianza di Vinicio Russo, responsabile del Centro Lorizzonte, in cui sono ospitati i 400 curdi sbarcati a Gallipoli. Un appello alla Lega del Filo D'Oro per il bambino cerebroleso

di Benedetta Verrini

Non poteva che chiamarsi Orizzonte, una bambina nata su una nave di profughi, la mamma e il papà ventunenni alle prese con altri tre figli e con una miseria che nel Kurdistan turco è diventata ormai intollerabile. Anche lei adesso si trova presso il Centro d?accoglienza Lorizzonte, appunto, che ospita circa 400 dei 600 clandestini sbarcati domenica a Gallipoli.
?Se chiedi a sua mamma cosa fa nella vita, ti risponde che il suo mestiere è fare figli ? racconta a Vita Vinicio Russo, responsabile del Centro ed esponente di CTM-Movimondo ? Ed è comprensibile, visto che si è sposata a 14 anni e a 21 è al suo quarto figlio. Ma questa è solo una delle tante storie che stiamo ascoltando in queste ore?.
Russo ha infatti lanciato un appello alla Lega del Filo D?Oro per Maiwan, un altro piccolo curdo arrivato lì con la sua famiglia. Maiwan ha tre anni ed è sordocieco a causa di una lesione cerebrale che lo costringe a vivere come un vegetale dalla nascita. ?Suo padre ha pagato 6mila dollari per venire in Italia dall?Irak ? racconta Russo ? Dopo aver speso altri 5mila dollari per una visita medica nel suo Paese che non ha portato ad alcun risultato, ha venduto tutto quello che aveva, determinato a trovare un posto dove suo figlio ricevesse le cure adeguate?.
Ieri sera i 32 operatori del Centro hanno dovuto, prima di tutto, far fronte al caos organizzativo e coordinare il ristoro dei primi profughi giunti da Otranto (un primo gruppo di 245, con 50 donne e 50 bambini). ?Siamo abituati ai grandi numeri ? dice Russo ? perché il Centro può ospitare fino a mille persone, ma non eravamo pronti a uno sbarco così improvviso. Per fortuna, abbiamo ricevuto un grande aiuto dai gruppi Agesci e dalle tante famiglie che abitano nei dintorni?.

Che fine faranno?
?Quasi tutti i profughi hanno storie terribili alle spalle ? continua Russo ? In Turchia, ad esempio, la situazione dei Curdi si è aggravata moltissimo: subiscono persecuzioni e lottano con la fame e la miseria. Dopo le operazioni di identificazione, quelli che possono chiedere l?asilo politico (in particolare le persone di etnia curda) restano nel Centro circa 20 giorni. Gli altri ricevono il foglio di espulsione e dopo 30 giorni devono andarsene. Pochissimi di loro intendono restare in Italia: la gran parte cerca di arrivare in Germania, alcuni in Francia e Inghilterra?.

Clandestini e campagna elettorale
?Non ci sembra opportuno che il dramma di queste persone venga strumentalizzato dalle diverse parti politiche. Ci sembra molto riduttivo parlare di flussi d?immigrazione, di chiusura delle frontiere e sostegno ai Paesi in via di sviluppo senza domandarsi mai perché questa gente scappa ? spiega il responsabile di Lorizzonte ? E? inutile raccomandare al governo turco o a quello albanese di non farli passare: se stanno male troveranno il modo per arrivare qui lo stesso. Non posso impedire a una famiglia che da mesi mangia solo pane secco di lottare per arrivare dove c?è la speranza di una vita più accettabile. Non posso chiedere a un padre che si è messo in testa di curare suo figlio di restare dov?è e rassegnarsi. Questa gente è ridotta così perché il modello economico dei Paesi ricchi è responsabile della loro miseria. E? ormai inutile parlare di accoglienza e di politiche di sostegno a distanza, dovremmo intraprendere un cambiamento nel nostro modello di vita. Ma non sembra proprio che siamo su questa strada, visto che le leggi più importanti per questo settore, quella sul diritto d?asilo e quella di riforma alla cooperazione non sono nemmeno state approvate?.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.