Formazione
Civitas: Sortino racconta segreti delle “iene”.
Disponibile e buono come non è mai sullo schermo, la "iena" Alessandro Sortino spiega il mestiere di sbeffeggiare il potere. Tra le sue fonti c'è il volontariato
“Per lavorare noi abbiamo bisogno dei cattivi. Indicateceli “, ospite di Vita a Civitas, Alessandro Sortino, giornalista sociale prestato alla satira, parte dalle fonti per spiegare il suo mestiere.
Molte delle ingiustizie denunciate dalla trasmissione “Le iene” nascono da segnalazioni del volontariato e delle associazioni che ben conoscono i tanti guai e contraddizioni della società. “Ogni volta che deve andare a fare un servizio mi faccio accompagnare dal referente di un’associazione locale, perchè sono loro che conoscono il territorio e mi fido delle loro competenze”, continua Sortino. “Anche se, alle volte, devono sforzarsi di capire le regole del nostro mestiere, come il vincolo delle sintesi”.
Ma è il liguaggio la parte vincente della trasmissione che Sortino indica essere la vera chiave che ha permesso di parlare di temi sociali ad un pubblico giovanissimo e culturalmente eterogeneo. “Essere sempre seri ma mai seriosi, permette di conciliare l’informazione di qualità con l’angoscia dell’auditel”, dice , ammettendo che a causa di quest’ultimo condizionamento quanche volta gli viene voglia tornare alle inchieste giornaliste tradizionali.
Ha dispensato poi qualche segreto del mestiere. Primo: mai prendere appuntamenti. Piombare sul poere è la prima tecnica per disarmarlo, o almeno per ritardarne il contrattacco. Secondo: mai rivolgersi agli uffici stampa, che sono una delle cause dell’impoverimento dell’informazione. Terzo, e fondamentale, verificare tutte le informazioni nel minimo dettaglio, perchè la minaccia di ritorsione politica o legale è ciò che “le iene” (e i giornalisti d’assalto in genere) affrontano quotidianamente.
Con l’occasione Sortino ha aggiunto la sua firma alla campagna per la difesa della legge 185/90.
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