Formazione

Civitas. Nuova Europa, diritti e allargamento a Est

Nel giorno dell'allargamento della Comunità a 10 nuovi Paesi membri a Civitas politica, III settore e associazioni discutono di Europa

di Ettore Colombo

Padova – Civitas Oggi I° maggio è il giorno in cui 10 nuovi paesi sono entrati nell?Unione Europea. Un tema che non poteva mancare, a Civitas, dove si è discusso in più momenti della nuova Europa delle municipalità, degli enti locali e delle reti sociali. Di un Europa delle pluralità, dunque, che concorrono a costruire un modello di governance bilanciata. Partecipazione, sussidiarietà e cittadinanza attiva sono allora davvero parole chiave del percorso di riunificazione del continente europeo e anche di questa edizione di Civitas, con un?attenzione particolare alla relazione Europa-Mondo, per evidenziare la stretta relazione fra cooperazione internazionale e qualità della vita. Perché la qualità della vita è un diritto umano fondamentale, quali diritti di cittadinanza nell?epoca della globalizzazione? Civitas ha invitato al confronto sui diritti dell?uomo: dal diritto di accesso al diritto alla convivenza pacifica, all?informazione, alla libertà ed alla partecipazione. A queste domande hanno cercato di rispondere, in diversi interventi, Edoardo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo settore, Sergio Marelli, presidente dell’Associazione Ong, Frances Polman, presidente della Rete Concord e Carlos Reira, esponente spagnolo del Movimento sociale mondiale e della rete Euralat. L’idea di fondo è quella di non delegare il passaggio dell’allargamento e del varo della costituzione di vertice a una soluzione di vertice, ma renderla il più possibile una realtà concreta e sentita per i cittadini. Ecco perché Forum, Ong e Tavola della Pace stanno per lanciare una campagna rivolta ai candidati al Parlamento europeo di tutti gli schieramenti politici chiedendo che l’Europa non si chiuda ma resti una realtà aperta e dialogante col mondo. Ma anche l?allargamento ad est sposta il baricentro del panorama geopolitico dell?Europa e crea spunti di discussioni fra esponenti della politica, dei movimenti per la pace e i diritti umani e del Terzo Settore convenuti a Civitas. E? il senatore Tino Bedin della Margherita il primo relatore del convegno ?Europa Unita: da una Comunità, una Democrazia” dove si discute di istituzioni politiche, del ruolo dei parlamenti nazionali e del trasferimento dei poteri che deve rivolgersi ai cittadini prima che agli organi comunitari. Edoardo Patriarca, portavoce del forum del Terzo Settore, sposta l?attenzione dalla politica alla società civile, mostrando come il mondo del non profit, dell?associazionismo e del volontariato si sia già spinto da tempo oltre i confini nazionali con dibattiti e tavole rotonde aperte al confronto. L?idea condivisa si fonda su un modello di welfare che investa sul proprio capitale sociale, un modello che oggi deve diventare base per le politiche sociali. La discussione si estende ai temi della pace e della politica estera. Secondo Mascia, del Movimento per la Pace e i Diritti Umani, è fondamentale che la UE ricopra un ruolo forte, per poter gestire preventivamente, magari attraverso un corpo di polizia pacifico e transnazionale, situazioni incandescenti come oggi l?Iraq e la Palestina. Nelle conclusioni il coordinatore del dibattito, Menna, delle Acli riporta al tema centrale dell?allargamento, con il monito rivolto ai ?vecchi? stati membri di non relegare i nuovi paesi dell? Est in una serie B costellata di doveri e vincoli, perché la Comunità europea ha il compito di garantire ai Dieci nuovi arrivati la parità formale e sostanziale dei diritti.


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