Cultura

Civitas: la società dell’immigrazione

Presentati alla fiera di Padova gli ultimi due numeri di "Communitas"

di Maurizio Regosa

Padova – Si è appena conclusa la tavola rotonda sulla società dell'immigrazione organizzata dal mensile Communitas e coordinata dal direttore editoriale di Vita, Riccardo Bonacina. Come affrontare la questione non usando solo gli occhiali della sicurezza? E' l'interrogativo con il quale è partita la discussione sviluppatasi poi da diversi punti di vista. Anzitutto da quello dei numeri e delle statistiche: come ha ricordato Egidio Pistore, direttore dell'Assesorato regionale alla sicurezza pubblica e ai flussi migratori, ormai non affrontiamo più la questione dei migranti con la percezione dell'emerenza. "Nel 2008 la presenza di persone di origine straniera si è attestata a quota 400 mila, mentre già nel 2006 il 15% dei nuovi nati era figlio di immigrati. Occorre quindi accompagnare la constatazione di una presenza costante con politiche specificamente indirizzate". Fra cui – ha esemplificato Pistore – il "patto d'accoglienza" sottoscritto fra istituzioni e migranti.
Del resto il contributo di questi "cittadini" alla creazione del Pil nazionale si sta consolidando sempre più: sarebbe ora – ha commentato Enzo Mario Napolitano, presidente di Etnica – di prendere atto che stiamo già vivendo all'interno di un'economia interculturale nella quale dovremmo introdurre strumenti di indagine nuova, come il welcome marketing e il marketing indirizzato alle seconde generazioni.
A questo punto il microfono è passato a Loubna Ammoune e Martino Pillitteri, redattrice e coordinatore di "Yalla Italia", l'inserto mensile realizzato da "Vita". "Il nostro intento è raccontare la nostra normalità, usando questa piattaforma un po' come un blog, narrando le nostre storie e la nostra presenza nella società italiana".
L'incontro si è concluso con l'intervento di Paola Pierri, presidente Unidea Unicredit Foundation che ha – per la prima volta – raccontato una nuova iniziativa dedicata al tema dell'immigrazione che la fondazione non profit sta per lanciare nella galassia di una realtà bancaria così sovranazionale.


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