Mondo
Civitas. Cisl, Focsiv e Pime per Muyanmar
I progetti di cooperazione e lotta per i diritti umani e la democrazia delle tre organizzazioni nella ex Birmania
Padova – Civitas
?Intervenga l?Onu con l?embargo per l?importazione di armi, sanzioni mirate per evitare l?esportazione di prodotti di pregio come le pietre preziose e l?importazione di capitali dall?Occidente?. E? quanto chiede per combattere la situazione di oppressione e mancanza di libertà nella ex Birmania, oggi Myanmar, il segretario della Cisl Savino Pezzotta. La Cisl da tempo è impegnata per collaborare con i sindacalisti locali e le forze di opposizione, messe nell?illegalità dalla giunta militare, e con chi cerca tra mille difficoltà, minacce, divieti e arresti di costruire un sindacato libero in clandestinità. ?Il nostro impegno ? ha continuato Pezzotta – passa per il tentativo di aiutare le organizzazioni sindacali di quel paese tenendo presente che queste ci chiedono di non trattare con un governo illegittimo, una dittatura militare che sfrutta i lavoratori, razzia e gabella gli agricoltori?. Pezzotta ha anche chiesto, ?in un epoca in cui si fanno le guerre preventive? che ci sia da parte dei media ?maggiore attenzione su ciò che succede nella ex Birmania, un paese in cui la giunta militare ha portato volutamente alla fame e alla prostazione la popolazione locale?.
Sostentamento di programmi di sviluppo sociale e rurale in alcuni dei 13 stati federati in cui è suddiviso lo stato del Myanmar, grande due volte l?Italia, è l?impegno della Focsiv e del Pime, che dopo una serie di viaggi esplorativi hanno deciso di coniugare le loro rispettive esperienze e compenteze per avviare iniziative concrete che sostengano le iniziative di pace nell?ex Birmania, convinti che una pace stabile deve essere costruita non solo dai partiti ma anche dalla gente.
Un esempio è quello dello stato di Shan dove, dopo l?armistizio tra guerriglia e governo centrale, sono stati avviati progetti in agricoltura cercando di produrre al posto dell?oppio, favorito da governo locale, lo zafferano, e dove sono stati costruite scuole, acquedotti, pozzi, strade e ambulatori medici.
?Lavorare in un Paese dove vige una dittatura comunista è una grande sfida: l?obiettivo di promuovere i diritti e lo sviluppo di ogni essere umano resta la maggiore priorità delle nostre organizzazioni specie quando la dignità della persona è quotidianamente violata e calpestata?, ha detto Sergio Marelli direttore della Focsiv.
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