Sostenibilità

Civitas: “Caro amministratore delegato, ti scrivo”

Presentato a Civitas il "Good stock ", il borsino di azioni socialmente responsabili. Utile strumento per l'azionariato attivo.

di Barbara Fabiani

Altro che lettere a vuoto. L’azionariato attivo, l’attegiamento, cioè, di risparmiatori e azionisti responsabili che interagiscono via lettera e nelle assemblee con l’impresa in cui investono, ha un impatto tutt’altro che trascurabie nelle decisioni dei consigli di amministrazione. lo conferma Daniele Dal Maso, cofondatore della società di analisi finanziara “Avanzi”,presentando oggi a Civitas “Good stock”, una classifica delle imprese socialmente responsabile pubblicato da questa settimana su Vita nell’inserto Etica & Finanza. E’ stata l’occasione per raccontare come carta, penna e calamaio possano essere uno strumento di cambiamento economico. Per protestare ma anche per rafforzare le scelte migliori delle aziende come degli istituti di credito. Ad esempio, sono state proprio una cinquantina di lettere di apprezzamento da parte di correntisti dell’Unicredito per la scelta che la banca ha fatto di rinunciare alle transazioni sul commercio di armi per rafforzare questa direzione di cambiamento in sede di assemblea degli azionisti. Oggi , il risparmiatore responsabile ha altre opportunità di intrevento come quelo di scegliere un “fondo etico” in cui investire. Ma non sempre sono diffuse informazioni sufficientemente dettagliate sui criteri di selezione delle S.p.a: impatto ambientale, diritti dei lavoratori, salute pubblica. Quale fondo scegliere che effettivamente risponda alle proprie convinzioni di economia etica? Economia & Finanza, anche con il nuovo borsino “Good Stock”, cerca di rispondere a queste domande fornendo quella informazione non sempre al centro dei giornali economici. Vediamo, dunque, qualnche posizione in classifica. Semaforo verde per il gruppo assicurativo Allianz che ha creato due fondazioni dedicate una alla tutela ambientale e l’altra alla promozione culturale, e ha partecipazioni aziende che operano in settori considerati di esclusione. Segnale di “Alt” invece per il grupo alimentare britannico Digeo che ha sponsorizzato campagne pubblicitare che incentivano l’uso di alcool. Mentre teniamo sott’occhio il gruppo San paolo IMI hce a avviato dei fondi etici ma risulta tra gli istituti banacari con il maggior numero di transazioni per il commercio di armi(16milioni di euro nel 2000)


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