Mondo
Civitas: 1 italiano su 3 per il sostegno a distanza
L'82,4% da' denaro o fa volontariato
di Giulio Leben
PADOVA – La solidarieta’ e’ un valore per l’83,4% degli italiani: il 41,9% la concretizza attraverso un sostegno in denaro, il 41,5% regalando il proprio tempo nel volontariato. Per il 31,5% degli italiani solidarieta’ vuol dire invece sostegno a distanza (cio’ che comunemente viene chiamata ‘adozione a distanza’) di bambini nei paesi poveri del mondo, una forma di aiuto economico alla quale hanno aderito almeno una volta nella loro vita.
I dati emergono da un’indagine presentata a Civitas dalla ong Intervita e realizzata, su un campione di 800 cittadini intervistati lo scorso febbraio, da Future Concept Lab. La scelta a chi dare il contributo in denaro avviene, nel 70% dei casi, attraverso conoscenze: la fiducia e la testimonianza diretti appaiono quindi fondamentali.
Un terzo dei sostegni a distanza matura all’interno delle famiglie: per il 51% degli intervistati si tratta di un modo per educare il proprio figlio alla solidarieta’. Il 19,4% lo considera uno strumento per stimolare il proprio gruppo di pari su temi sociali e viene attivato quindi insieme a colleghi, compagni di scuola o di squadra, amici.
Infine, una curiosita’: piace piu’ il termine ‘sostegno’ che la parola ‘adozione’. Lo ha scelto il 44,5% del campione intervistato contro il 15,4% che ha optato per l’altra scelta. Intervita conta 61 mila sostenitori in Italia per complessivi 62 mila bambini; 6 i paesi d’intervento (Bolivia, El Salvator, Guatemala, Nicaragua, Ecuador, Bangladesh, Filippine e Mali).
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