Mondo
Civiltà è… avere un gabinetto
Il 19 novembre si celebra il World Toilet Day, istituito per rompere un tabù e parlare dell'importanza di disporre di servizi igienici e fogne. Un'ovvietà per noi occidentali, un sogno per 2 miliardi e mezzo di persone
Come sarebbe la vostra vita senza bagno? Come vi sentireste se foste costretti a liberarvi in pubblico? No, non siamo impazziti: oggi in tutto il mondo milioni di persone sono invitate a rispondere a queste domande in occasione del Giorno del Gabinetto, o meglio il World Toilet Day, istituito nel 2001 per "rompere un tabù" e mettere a tema il dramma di due miliardi e mezzo di persone, costrette a fare a meno di ciò che a noi occidentali sembra ovvio: un bagno pulito.
Il World Toilet Day non ha vergogna di porre queste questioni all'attenzione mondiale, e ha riscosso negli anni un successo crescente, tanto che da stamattina già 50mila persone nel mondo si sono coinvolte in prima persona attraverso Facebook e il sito della campagna per far sentire la loro voce e chiedere ai Grandi del mondo che mantengano le promesse e dotino ogni famiglia del pianeta di un bagno e di un adeguato impianto per lo smaltimento delle acque reflue. "Oltre un miliardo di persone sono costrette a defecare all'aperto", sottolinea il sito. "Evitare loro questa situazione è una questione di dignità".
Non solo. Bagni accessibili e puliti e fogne rappresentano anche una garanzia di protezione da molte malattie: "Le malattie diarroiche rappresentano la seconda più comune causa di morte di bambini nei paesi poveri", sottolineano dalla campagna, "e uccide molto più di malaria e Aids messi assieme. Si calcola che ogni venti secondi un bambino sia ucciso dalla diarrea".
Per partecipare alle iniziative di sensibilizzazione in corso durante questo 19 novembre basta firmare la petizione intitolata "mantenete le promesse", che chiede appunto ai governi di agire sul fronte della sanitarizzazione di massa (come scritto tra l'altro negli Obiettivi del Millennio), oppure scrivere sullo speciale wall interattivo il cui tema è "I give a shit" (letteralmente "io ci do una merda", ma si tratta di una frase gergale inglese che significa "a me importa")
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.