Cultura

City of joy? Era un’altra cosa

di Gaston Dayanand, Il Saggiatore, Pagine 287; 16 euro, giudizio ***.

di Selena Delfino

Un libro ?necessario?, anche se privo di quella capacità affabulativa che ha contraddistinto l?ormai famoso predecessore La città della gioia. Dayanand (come viene chiarito nel retrocopertina) è una di quelle persone di cui Lapierre ha narrato la storia e l?impegno, definendolo nel suo libro, una delle ?luci del mondo?. Lo scenario è ancora una volta quello degli slum indiani, con tutto il loro carico di sofferenza sulla quale l?autore si focalizza in maniera spesso troppo insistente, senza la delicatezza, che i lettori di Lapierre ricordano. Può sembrare ingeneroso insistere continuamente col pensiero in quest?ingrato paragone. Ma l?aver precisato, fin dal titolo, la continuità fra i due romanzi, non permette di fare altrimenti.


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