Salute
Cittadini per l’aria: a Milano ogni anno il biossido di azoto uccide 1.500 persone
La ricerca dell’associazione Cittadini per l’aria, sui dati elaborati dall’Università degli Studi di Milano e dal Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio racconta, secondo la presidente Anna Gerometta: «Una tragedia silenziosa»
di Luca Cereda
In questo anno di pandemia ci siamo – purtroppo – abituati ai bollettini giornalieri che riportano i decessi e i contagi da Covid. Persone dietro ai numeri che si trovano anche oggi nelle prime pagine dei quotidiani, ma nella sola Milano «c’è una tragedia silenziosa che i cittadini respirano tutti i giorni, che peggiora la qualità della vita di migliaia di persone causando problemi respiratori, tumori e per cui ogni perdono la vita 1.500 persone: si tratta dell’aria inquinata», spiega la presidente dell’associazione Cittadini per l’aria, Anna Gerometta.
Ogni anno queste persone – anche durante il 2020 con la pandemia in corso – perdono la vita per l’esposizione a concentrazioni di biossido di azoto (NO2) oltre la soglia di 20 µg/m3 indicata dall’organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che tutela la salute umana. Il risultato emerge dai dati raccolti grazie all’impegno di centinaia di cittadini lombardi nel corso della campagna di scienza partecipata “NO2 No Grazie” di Cittadini per l’aria ed elaborati dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio.
Le persone dietro ai numeri dei morti per biossido di azoto a Milano
Ora, quando camminando per strada si sente l’odore pungente del traffico, o quando l’aria riveste le immagini di una patina che le sfuoca, si sa, dati alla mano, che quello è il nemico invisibile che nella sola Milano uccide 1.500 persone l’anno: l’inquinamento.
L’impatto dell’inquinante sulla popolazione di Milano risulta attraverso l’incrocio della mappa ad alta risoluzione spaziale della diffusione dell’NO2 – elaborata grazie ad un modello di machine learning e «sviluppata grazie alle centinaia di campionatori posizionati dai cittadini – con gli open-data di popolazione e decesso del Comune di Milano. Il risultato finale è una mappa che rappresenta l’impatto sanitario delle concentrazioni di biossido di azoto, zona per zona, rappresentativa di un anno-tipo per la nostra città», spiega Gerometta.
La sua diffusione evidenzia chiaramente che il traffico, e in particolare quello dei veicoli disel, è la maggior causa delle concentrazioni di NO2 a Milano. I ricercatori hanno anche elaborato la cosiddetta esposizione media della popolazione che indica che essa è – mediamente – esposta a concentrazioni pari a 41,6 microgrammi per metro cubo, dunque più elevata del limite di legge fissato a 40.
L’aria è inquinata: che politiche adottare oggi, nel “decennio per il clima”?
«Milano – secondo Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – sarà all’altezza delle grandi capitali internazionali solo quando chi la amministra saprà porre al centro delle politiche il diritto dei suoi cittadini di respirare aria pulita».
Al Governo i Cittadini per l’Aria chiedono con forza di incrementare le azioni del PNRR sulla ciclabilità e la mobilità dolce nelle aree urbane, «perché quelli nella bozza del piano sono insufficienti. I dati parlano chiaro, la mobilità urbana deve essere la priorità per il nostro paese: dal ripensamento delle politiche per il futuro della mobilità, alla responsabilizzazione di tutti, perché occorre cambio radicale di cultura che porti dai giovani ai più anziani a usare la mobilità leggera, dalle gambe, ai mezzi elettrici».
Abbattere le emissioni di biossido di azoto non significa limitare la perdita di alcune delle persone che sono dietro la cifra di 1.500 morti all’anno nella sola Milano. Significa anche migliorare la qualità della vita dei milanese: tamponando l’aumento esponenziale di problemi respiratori nei bambini e diminuendo l’incidenza di tumori o malattie polmonari dovute anche al sovrassorbimento di NO2. Insomma, migliorando l’aria che si respira in città, tutti starebbero meglio.
L’aria pulita e la “scienza partecipata” dai cittadini
«La riduzione del numero di decessi attribuibili all’esposizione cronica ad inquinamento atmosferico richiede con urgenza l’attuazione di politiche e programmi multisettoriali per ridurre il numero delle auto circolanti e, di conseguenza, l’esposizione dei cittadini milanesi», testimonia anche Luca Boniardi del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano. La dispersione del biossido d’azoto mostrata dalla nostra mappa e il ruolo preponderante delle variabili di traffico sottolineano come politiche di limitazione del traffico possano incidere fortemente sulle concentrazioni di NO2 – ma non solo – e dunque sull’esposizione della popolazione residente. Nuove strade scolastiche, zone 30 e pedonalizzazioni devono diventare interventi all’ordine del giorno per garantire una migliore qualità dell’aria, e dunque della vita, ai cittadini di Milano.
I dati raccolti da Cittadini per l’Aria per promuovere tra gli abitanti di Milano la consapevolezza della gravità dell’inquinamento nelle nostre città e di come questo ci impatti negativamente sono stati rielaborati dal Comitato scientifico dell’Associazione che ha creato mappe per comprendere come il biossido di azoto colpisce la città. Il progetto ha fatto parte dell’iniziativa di scienza partecipata “NO2 no grazie” che è stata inserita anche nel recente rapporto “Public awareness and efforts to improve air quality in Europe” dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, quale esempio virtuoso di azione della società civile per migliorare la qualità dell’aria.
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