«Non vogliamo fare assistenzialismo o beneficenza, il nostro obiettivo è di aiutare chi vive in strada senza fissa dimora a iniziare un percorso di reinserimento socio-economico. A recuperare insomma quei diritti di cittadinanza che hanno perso o a cui, per i motivi più disparati, hanno rinunciato». Parla soprattutto di integrazione e di ?cittadini invisibili? Sandy Nicotra, responsabile di Strada Viva, una cooperativa sociale nata a Catania nel luglio del ?96 intorno a un progetto generale sull?esclusione sociale e sulle forme di marginalità presenti in strada, che prevede la creazione di servizi innovativi per gli homeless.
La prima delle attività messe in campo da Strada Viva è una ?unità mobile?, realizzata grazie a una convenzione con l?assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Catania, attraverso la quale un?équipe di operatori avvicina le persone in difficoltà che vivono sotto i portici nelle vie del centro o nei dintorni della stazione. «Non gli diamo cibo o indumenti» spiega Nicotra. «Cerchiamo soprattutto di ascoltarle, di instaurare un primo rapporto. Pian piano vengono poi stimolate a riacquistare fiducia negli altri e a uscire dall?isolamento anche fisico che si sono creati intorno. E magari si convincono ad accettare l?aiuto dei servizi sociali. Molti di loro, infatti, non usufruiscono dei servizi esistenti perché non li conoscono o non sanno esprimere bene i loro bisogni, a noi perciò spetta una funzione di mediazione e di collegamento tra queste strutture, pubbliche o private, e il mondo della strada».
Dallo scorso maggio, inoltre, Strada Viva è riuscita a realizzare un centro diurno per gli homeless, chiamato significativamente ?La Dimora? (via Ardizzone 64, Catania tel. 095320635), col contributo indispensabile di un finanziamento a fondo perduto di un?associazione di Brescia, il ?Banco Sociale?. «Non è soltanto un luogo di aggregazione dove tutte le mattine i senza tetto possono ritrovarsi ed avere a disposizione degli spazi per attività» continua la responsabile. «Il Centro funziona infatti anche da raccordo con gli altri servizi e le strutture territoriali che si occupano degli homeless, ma in alcuni casi è servito anche come informa-lavoro: grazie all?aiuto degli operatori, infatti, alcune persone sono riuscite a trovare dei lavoretti saltuari e persino una casa in affitto».
L?atmosfera che si respira nel Centro è molto bella, quasi familiare – ci tiene a precisare Sandy Nicotra -, giorno dopo giorno il rapporto e la collaborazione tra gli ?ospiti? e gli operatori si rafforza. «Ciò che vogliamo evitare però è che alla fine diventi un piccolo ?ghetto?, per questo organizziamo spesso visite a mostre ed esposizioni, scampagnate sull?Etna e, una volta alla settimana, delle partite a calcetto con squadre miste». E poi si cerca continuamente di dare a chi frequenta ?La Dimora? l?opportunità di esprimere capacità e attitudini personali: una ragazza svedese, per esempio, si è occupata degli ornamenti e degli addobbi del Centro, un ragazzo che proviene dalla Germania tiene periodicamente lezioni di tedesco e inglese. Dietro l?angolo c?è però l?incertezza del futuro: «Presto scadrà la convenzione con il Banco Sociale, speriamo che per quella data il Comune riesca a trovare un modo per incoraggiare e sostenere materialmente questa iniziativa». Strada Viva svolge inoltre attività di studio e ricerca sul fenomeno della marginalità estrema, organizza convegni e seminari ed ha realizzato recentemente una mostra fotografica itinerante sul disagio di strada catanese.
La scheda
Nome: COOP. SOCIALE STRADA VIVA
Indirizzo: via Gesuiti, 60 95124 – Catania
Telefono: 095317326
Presidente: Sandy Nicotra
Scopo: Promozione umana delle persone in stato di disagio e e modo di relazione, integrazione e reinserimento dei soggetti ?fuori circuito?
Anno di nascita: 1996
Notizie che arrivano dalla ?Strada?
Un giornale che val bene un caffè. È lo slogan che Strada Viva ha scelto per pubblicizzare il proprio giornalino, realizzato da una redazione di operatori e da persone senza dimora. Il giornale di strada nasce nel ?97, come supplemento di ?Piazza Grande? di Bologna, con l?obiettivo di «dare voce a chi non ha voce» e di stimolare le persone senza dimora a esprimere le proprie esigenze, rendendole protagoniste. Il giornale serve anche a fornire un piccolo mezzo di sostentamento agli ospiti del Centro che lo distribuiscono per le strade della città: tolte 500 lire per le spese, infatti, il resto delle offerte va interamente al ?diffusore?. L?ultimo numero del giornale contiene un editoriale sulla campagna che la cooperativa ha promosso per fare assegnare dal Comune la residenza anagrafica agli homeless che vivono a Catania. «Manca davvero poco» si legge «per l?ordinanza del sindaco, un atto formale che consentirà a tutte le persone senza dimora presenti stabilmente nel territorio comunale di avere assegnata la residenza presso una delle varie agenzie sociali che sottoscrivono l?accordo con l?amministrazione, come già avviene in altre città d?Italia. Tuttavia, sulla carta d?identità e sugli altri documenti non ci sarà alcun segno distintivo, per evitare che un atto pensato per aiutare le persone a superare la condizione di marginalità e a reinserirsi diventi un elemento di discriminazione e di ghettizzazione».
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