Formazione
Cittadinanzattiva: Senza controlli non c’è Buona Scuola
Il 21 settembre l'associazione presenterà il XIV Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola. Vita ha intervistato la responsabile scuola Adriana Bizzarri per avere delle anticipazioni. «È importante che si istituisca un organo di controllo che verifichi la bontà dei lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici». L'intervista
Il prossimo 21 settembre a Roma, presso la Sala Igea dell’Istituto della Enciclopedia italiana, verrà presentato il XIV Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola di Cittadinanzattiva.
Un monitoraggio condotto su un campione di edifici scolastici che tramite l’analisi di statistiche e fonti ufficiali fa il punto sulla sicurezza strutturale, sul livello di comfort delle scuole italiane e sull’accessibilità per gli studenti con disabilità con una particolare attenzione al tema della ricostruzione delle scuole situate in zone colpite da terremoti. Vita ha chiesto qualche anticipazione alla responsabile scuola dell'associaizone Adriana Bizzarri.
Siete alla 14esima edizione del rapporto. In particolare su cosa concentrate la vostra attenzione nell'analisi del patrimonio edile scolastico?
Oltre ad analizzare la stato dell’arte delgli edifici scolastici andiamo anche a vedere che tipo di investimenti sono stati fatti in questo ambito nell’ultimo anno. Ad esempio Ad esempio l’anno scorso ci fu l’investimento Scuole Belle e noi andammo a controllare che tipo di lavori erano stati fatti scoprendo che si trattava di piccola manutenzione su edifici che avrebbero invece avuto bisogno di interventi strutturali. Per questo l’associazione si espresse per dirottare i soldi stanziati per quel progetto su Scuole Sicure.
Quest’anno che quadro dipinge la ricerca?
I dati confermano il fatto che da un punto di vista strutturale ci siano stati ancora 31 episodi di crolli in diverse parti d’Italia con anche persone ferite. E quindi che c’è ancora moltissimo lavoro da fare. È necessario, oltre allaregolarità ed efficacia della manutenzione ordinaria e straordinaria che comunque continua a non essere sufficiente, magior controlo e intervento rispetto alle scuole ad alto rischio sismico o geologico. Anche perché quando si parla di scuola non si parla di un ambito che coinvolge poche persone.
Può farci qualche numero?
Ci sono 42mila edifici pubblici per 8milioni di studenti cui si sommano 15 mila istuti privati freuqntati da 980 mila studenti. Se sommiamo il personale scolastico scopriamo che ci sono 10 milioni di persone che frequentano questi edifici ogni giorno. È un sesto della popolazione. Un quarto delle domande di intervento da parte dei dirigenti scolastici rimangono ancora oggi inevase.
Che tipo di interventi invece avete riscontrato siano stati utili?
Il provvedimento “Indagine diagnostica dei solai” introdotto ne La Buona Scuola sta dando i suoi frutti. È infatti uno strumento che permette di avere un quadro generale della situazione. Sapendo esattamente qual è lo stato dell’arte è più facile intervenire. Nel caso specifico poi, a fronte di 7mila interventi finanziati, le richieste sono state 14mila. Sarebbe quindi di capitale importanza rilanciare l’investimento anche quest'anno
Per avere un quadro generale della situaizone non c'è già l'Anagrafe dell'ediliza scolastica?
Certo c'è ma purtroppo non è completa. Spesso mancano dei documenti o le informazioni non sono complete. E questo dà un'immagine distorta della situaizione. Per questo non si riesce a mettere a punto la programmazione decennale di interventi che sarebbe necessaria al sistema scolastico italiano. Basti un esempio su tutti: la scuola di Amatrice risultava catalogata all'anagrafe come antisismica.
Qual è il vostro bilancio de La Buona Scuola?
La Buona Scuola ha fatto fare all’edilizia scolastica dei passi in avanti importanti. Per quello che riguarda la prevenzione è stata anche introdotta la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuola, che è una creatura di Cittadinanzattiva. Sul fronte degli interventi la legge 107 ha il merito di aver ricostituito il fondo unico per l’edilizia scolastica mettendo insieme tutti i fondi precedenti, anche non spesi, come i fondi Cipe 2010 o il Decreto del Fare del governo precedente. In più sono state snellite le procedure, tanto che in alcuni casi il Governo oggi dà i fondi direttamente a comuni e province. Insomma in generale il voto è positivo. Anche se rimane una grossa criticità
Quale?
Mancano totalmente sistemi di controllo sui lavori. La ricerca evidenzia diversi casi di scuole ristrutturate in maniera non consona e sicura. Questi lavori devono essere fatti a regola d’arte perché siano efficaci anche a livello sistemico. Qualcuno deve controllare che sia così. Altrimenti tutti questi sforzi risulteranno vani.
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