Famiglia

Cittadinanzattiva: in aumento i viaggi della speranza

Nel 2005 sono stati 5000 gli italiani che si sono curati all'estero

di Redazione

Viaggi della speranza all’estero per 5 mila italiani nel 2005. Un fenomeno tutt’altro che scomparso, ma anzi in ripresa nel nostro Paese, mentre calano gli stranieri che vengono a curarsi nelle nostre strutture. Per un europeo che nel 2006 si è curato in Italia, ben 150 connazionali hanno fatto il percorso inverso, il triplo rispetto al 2000 quando la
proporzione era di 1 a 54. Il quadro, poco confortante, è di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, alla vigilia della Giornata europea dei diritti del malato che si celebra domani, promossa da Active citizenship Network (Acn)-Cittadinanzattiva e presentata oggi a Roma.
Un cittadino italiano su quattro costretti a fare le valigie per curarsi è andato all’estero, incontrando difficoltà e ostacoli, sottolinea l’associazione sulla base delle segnalazioni arrivate nel 2007. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, le Regioni da cui si parte per rivolgersi a strutture estere sono principalmente la Campania (37%), ma anche il Piemonte (10%), la Sicilia (9%), la Puglia (7%), il Veneto (6%) e il Lazio (4%). Non solo il Sud, dunque. La
destinazione più gettonata è in un caso su due la Francia, seguita da Belgio e Svizzera (14% ciascuno) e Germania (6%).
Si affrontano viaggi della speranza soprattutto per sottoporsi a un trapianto di organo (fegato e rene, principalmente) e per cure oncologiche. Secondo Cittadinanzattiva, in base ai dati del ministero della Salute, dal 2000 ad oggi le cure all’estero costano ogni anno dai 30 ai 50 milioni di euro al nostro Paese.
Alti i costi spesso sostenuti da chi si è curato all’estero, come emerge dalle segnalazioni arrivate nel 2007 a Cittadinanzattiva: da 60.000 euro per un trapianto di midollo a 50.000 per un intervento neurologico, da 6.000 per un
innesto di cellule staminali a un tetraplegico a 4.000 per un intervento alla schiena. Un 21% di cittadini che si sono rivolti all’associazione denuncia autorizzazioni o rimborsi negati.
“Il sistema sanitario europeo è un pò lo specchio del federalismo sanitario italiano: a seconda di dove risiedi potresti
avere diritto a delle cure”, commenta Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. I ‘viaggi della speranzà sono il risultato del mancato rispetto di alcuni dei 14 principi della Carta europea dei diritti del malato, proclamata nel 2002 da Active Citizenship Network, progetto europeo di Cittadinanzattiva.
Nell’indagine condotta di recente da Acn in 14 Paesi dell’Unione, risultano particolarmente disattesi i diritti a ottenere le terapie in tempo, all’accesso alle cure, alla libertà di scelta e all’innovazione.


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