Formazione

Cittadinanzattiva: due emendamenti per una Buona scuola

L'associazione appoggia i correttivi alla legge «nella speranza che superino il vaglio della Commissione Bilancio e possano contribuire all'aumento di risorse per l’edilizia scolastica. E dal Ministero ci aspettiamo che attui la Buona Scuola, rompendo il muro del silenzio sull'Anagrafe»

di Redazione

«Appoggiamo i due emendamenti importanti alla legge di stabilità nella speranza che superino il vaglio della Commissione Bilancio e possano contribuire all'aumento di risorse per l’edilizia scolastica. E dal Ministero ci aspettiamo che attui la Buona Scuola, rompendo il muro del silenzio sull'Anagrafe», a dirlo Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

L’emendamento 44.156 sull'8×1000 (primo firmatario l’onorevole Giuseppe Brescia M5S) propone di consentire ai contribuenti di scegliere espressamente il settore di destinazione quando la scelta è effettuata a beneficio dello Stato (art. 44, comma 40bis); il secondo emendamento 37.40 (primo firmatario l’onorevole Maria Coscia del PD) esclude dal patto di stabilità le spese sostenute da Province e città metropolitane per interventi di edilizia scolastica.

«Continua inoltre il nostro impegno affinché veda la luce l’Anagrafe della edilizia scolastica, uno strumento imprescindibile per garantire una programmazione seria e decennale di interventi e di controllo sullo stato dell’edilizia scolastica e per garantire il diritto alla trasparenza e all'accessibilità di questi dati, che stanno a cuore a tutte le famiglie italiane», aggiunge Bizzarri.

«Siamo delusi e ci sentiamo beffati perché, nonostante la legge ci abbia dato ragione (Tar Lazio, Consiglio di Stato), il Miur si ostina ad occultare i dati dell’Anagrafe nazionale in suo possesso. Dopo aver inviato lo scorso ottobre una diffida al Ministero dell’istruzione per dare seguito all'ordinanza del Consiglio di Stato in merito alla pubblicazione dei dati, non abbiamo avuto alcuna risposta dal Miur. Per questo procederemo all'impugnazione anche di quest’ultimo inadempimento. Anche se i dati risultassero non aggiornati, come è probabile, la loro pubblicazione sarebbe un modo concreto per mettere un punto sul passato e avviare con sollecitudine il nuovo sistema dell’Anagrafe scolastica, annunciato a febbraio dalla Conferenza Stato-Regioni ma di cui non si sa più nulla. La Buona scuola impone al Ministero dell’Istruzione non solo di riconoscere l’autonoma iniziativa di più della metà delle Regioni Italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Puglia, Basilicata) che ha utilizzato l’applicativo web messo a punto con efficacia dalla Regione Toscana, ma di fare in modo che entro il mese di dicembre 2014 se ne dotino anche tutte le altre, sotto la guida e il coordinamento del Ministero. Vigileremo perché ciò avvenga ma daremo seguito a iniziative molto più pressanti nel caso non si ottengano risultati tangibili entro il 15 gennaio 2015».

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