Sostenibilità

Cittadinanza attiva denuncia le false offerte Telecom

“Ricomincio da te”: 47% di risparmio solo se parli tre ore, ad ogni telefonata!

di Redazione

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ancora una volta Telecom formula una offerta di risparmio che si rivela solo uno ?specchietto per le allodole?. Ad un anno di distanza dalla ricerca di Cittadinanzattiva che evidenziò una differenza fino al 500% rispetto a quanto pubblicizzato dalle compagnie telefoniche, l?organizzazione di tutela dei consumatori presenta oggi un nuovo caso di pubblicità ingannevole. Nel sito internet www.187.it, infatti, alla pagina http://wireline.telecomitalia.it/187/gen187/0,13147,16667,00.html, nella parte che illustra le offerte di ?ricomincio da te?, o interpellando direttamente il servizio 187 ci si imbatte nel seguente messaggio: una riduzione del 47% sul prezzo delle chiamate interurbane oltre i 15 km in fascia ridotta. Questa la ?descrizione? dell?offerta: ?chiamare in tutta Italia nel weekend e nei giorni festivi, 24 ore su 24, e dal lunedì al venerdì dopo le 18:30 costa solo 3,10 Centesimi di Euro, IVA inclusa. Resta invariato l’importo alla risposta di 7,87 Centesimi di Euro, IVA inclusa.? Chiamando in questi giorni (oggi è il 5 marzo) il 187 si sente questo messaggio: ??Inoltre il prezzo delle chiamate interurbane dopo le 18.30 è diminuito del 47%?. ?Il messaggio?, dichiara Ettore Lupo, responsabile delle politiche nazionali dei procuratori dei cittadini di Cittadinanzattiva, ?è ingannevole, e gioca sulla buona fede dei cittadini promettendo risparmi che si rivelano poi assolutamente falsi?. ?Infatti?, continua Lupo, ?nella campagna ricomincio da te, ci sono almeno due inesattezze: anzitutto, il messaggio non è chiaro perché non specifica quale fosse il vecchio prezzo e non specifica che il prezzo di 3,1 centesimi di euro è da intendersi al minuto e non ?a forfait?; in secondo luogo (come illustra la tabella 1) calcolando i costi veri, e considerando ovviamente i 7,87 eurocent dello scatto alla risposta, e confrontandolo con la vecchia tariffa, si nota che per arrivare ad avere lo sconto del 47% (la percentuale pubblicizzata) bisogna parlare almeno 179 minuti, ovvero quasi 3 ore, mentre per le chiamate più brevi, i risparmi sono davvero lontani da quelli indicati. ?Da due anni?, conclude Lupo, ?attendiamo che il Governo e il parlamento si decidano finalmente ad affrontare il tema, varando una riforma del settore che tenga conto di queste necessità: stabilire un?unità di misura ufficiale per la durata delle telefonate. Noi proponiamo che sia adottato il minuto con i suoi sottomultipli, con la conseguente eliminazione di ogni forma di fatturazione ?a scatti? di durata diversa dal secondo. Sancire l?obbligo per il gestore, per le tariffe non forfetarie, di stabilire gli addebiti proporzionalmente alla durata effettiva della telefonata secondo il prezzo unitario stabilito in euro/unità di tempo, con la precisione appunto del secondo. Pubblicizzare e applicare il prezzo unitario ?tutto incluso? (tasse ecc.), ma soprattutto eliminando nelle operazioni di ricarica il famigerato ?costo ricarica?, per la telefonia mobile, che comporta aumenti del prezzo effettivo al miniutoa di oltre il 20% per il consumatore. Adottare un corpo di stampa nei messaggi pubblicitari unico per tutte le informazioni relative alla tariffa, modalità di calcolo. Abolire lo scatto alla risposta, perché parte della tariffa. Esso, infatti, pesa sul costo della telefonata perché va sommato al costo calcolato in base alla tempo. Inoltre, quando cade la linea, questo diventa un costo ulteriore per il consumatore, che paga fino a 0.17 euro circa ovvero 330 lire per una colpa che non ha, e che anzi è imputabile proprio al fornitore del servizio. Introdurre nei contratti di fornitura del servizio gli standard della trasmissione dei dati, così come, per esempio, è già nei contratti di fornitura dell?energia elettrica?.


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