Volontariato

Città per la Vita, Città contro la Pena di morte

Si celebra domani, 30 novembre, In tutto il mondo la giornata internazionale contro la pena di morte che vede la partecipazione di oltre 1.300 città, di 83 paesi, per fermare la pena di morte

di Redazione

L’approvazione, in quattro anni, di tre Risoluzioni per una Moratoria Universale della pena capitale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, confermano una tendenza del mondo verso una nuova soglia, più alta, di rispetto dei diritti umani.
L’ultima votazione, l’11 novembre scorso, ha visto due stati in più dichiarare formalmente la loro adesione alla battaglia contro la pena di morte, portando a 107 il numero dei paesi che hanno approvato il testo ONU, che ne auspica l’abolizione definitiva in tutto il mondo.
La pena capitale è un residuo del passato, come a lungo lo sono stati la schiavitù e la tortura, poi rifiutati dalla coscienza universale. Tuttavia, la strada verso la sua eliminazione resta lunga e difficile e necessita di un’azione decisa e a lungo termine, in vista della implementazione della Risoluzione e della sua totale scomparsa quale misura punitiva.

La Giornata Internazionale delle “Città per la Vita, Città contro la Pena di morte”, che si celebra ogni 30 Novembre, in ricordo dell’anniversario della prima abolizione della pena capitale ad opera di uno stato europeo, il Granducato di Toscana, avvenuta nell’anno 1786 – rappresenta una straordinaria iniziativa che nel corso degli anni ha riunito numerose amministrazioni locali e società civili, per offrire e promuovere universalmente questa battaglia tanto decisiva per l’umanità intera.

L’edizione di quest’anno ha avuto l’adesione di oltre 1.300 città, (500 in Italia) di cui 61 capitali, in 83 paesi di ogni continente. Rappresenta la più grande mobilitazione internazionale finora realizzata per fermare nel mondo tutte le esecuzioni capitali.
Saranno presenti in Italia in questi giorni importanti testimoni, ex condannati a morte e parenti delle vittime di questa battaglia.

Ron Carlson Ron Carlson è il fratello di Deborah, uccisa da Karla Tucker, la cui esecuzione in Texas, dopo un completo percorso di redenzione, impressionò e commosse il mondo intero. Ron, dopo averla perdonata, strinse una profonda amicizia con lei e le restò vicino sino alla fine. Da allora è costantemente impegnato in tutto il mondo nella battaglia per l’abolizione della pena di morte.

Derrick Jamison, già condannato alla pena capitale, è stato liberato nel 2005, dopo 20 anni trascorsi nel braccio della morte dell’Ohio. E’ il 116° prigioniero che negli Stati Uniti è stato riconosciuto innocente dopo aver lungamente vissuto, come gli altri,  nell’attesa angosciosa dell’esecuzione.

Marietta Jaeger Lane, americana del Montana, perse la sua piccola bambina Susie oltre 25 anni fa in seguito ad un omicidio. E’ autrice di un coraggioso e ammirevole cammino personale che l’ha condotta a dimettere ogni sentimento di vendetta e a diventare una fra le più autorevoli testimoni del movimento abolizionista degli Stati Uniti.

Joaquin Josè Martinez. È stato il primo ispanico a uscre dal braccio delal morte negli Stati Uniti, il 96° condannato a morte riconosciuto innocente e liberato dopo 5 anni di detenzione. Lui che era favorevole alla pensa capitale, vivendo questa vicenda, e a partire dall’amicizia fatta con altri detenuti, è adesso fermamente convinto della sua crudentà ed è impegnato nel sostgno di altri condannati a morte.

Bill Pelke
Billy Moore
Bud Welch
Curtis Mc Carthy

In occasione di questa nona edizione della Giornata Internazionale, le città coinvolte daranno vita a iniziative culturali e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sostenute e organizzate in sinergia con la Comunità di Sant’Egidio e associazioni ad essa collegate, in Italia e in altri Paesi.

A Roma l’appuntamento è oggi, 29 novembre alle 16,30 all’Antonianum di Viale Manzoni 1, per un incontro con, tra gli altri, Andrea Camilleri, Neri Marcorè, Mario Marazziti, e Derrick Jamison, americano, già condannato a morte e poi rilasciato perché riconosciuto innocente.

Quindi, alle 19 al Colosseo, una breve cerimonia per l’illuminazione “speciale” del Colosseo, diventato il simbolo mondiale della Giornata Internazionale di Cities For Life.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA