Famiglia
Città a rischio per minori e anziani
Lo rivela lo studio "Una città più semplice per tutte le età" dello Spi Cgil
Qual e’ la causa principale che impedisce agli anziani di uscire dalla propria abitazione? Per il 60 per cento la paura di cadere a causa dellle strade dissestate, spesso piene di buche. Per un altro 50 per cento a questa causa si aggiunge la stanchezza e la mancanza di luoghi di sosta attrezzati. E’ quanto emerge da uno studio dello Spi Cgil dal titolo ”Una citta’ piu’ semplice per tutte le eta”’ presentato oggi a Roma. Una indagine, realizzata dall’architetto, Ario Parodi, dell’universita’ di Genova, su tre quartieri romani: Esquilino, Casilino-Torpignattara e Ostia che per dimensioni e densita’ della popolazione, rappresentano realta’ significative per capire quali sono gli ostacoli principali che impediscono agli anziani e ai bambini la possibilita’ di un vivere secondo i loro bisogni. Per realizzarlo sono stati intervistati 486 anziani e 200 bambini su vari argomenti. I bambini, dal canto loro, denunciano un’altra difficolta’, di tipo ambientale. Quasi il 90 per cento, infatti, sostiene che la cosa meno piacevole della propria citta’ e’ la sporcizia e l’inquinamento. Un quadro per nulla confortante, quello indicato dalla ricerca, fa rilevare il sindacato, che viene ulteriormente reso drammatico dall’emergenza abitativa e dall’impossibilita’ di trovare un alloggio adatto e soprattutto a un prezzo ragionevole. ”Un problema che investe tutto il territorio nazionale. – ha spiegato Michele Mangano, segretario nazionale dello Spi Cgil – In Italia ci sono 2 milioni di famiglie che vivono con un reddito al di sotto di 516 euro e 5 milioni sono quelle che non superano i mille al mese. Di fronte a questi dati non puo’ sorprendere che nel nostro paese ci siano 60 mila sfratti esecutivi. Sfratti – ha aggiunto Mangano – che non si risolvono con una semplice proroga delle scadenze. Se si ha a cuore il benessere della cittadinanza, bisogna avere i coraggio di assumere il problema dell’emergenza abitativa, come priorita’ sulla quale impegnarci”
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