Politica

Cisl: necessari ritocchi alla manovra

Per renderla sostenibile ed equa

di Redazione

Manovra necessaria e urgente ma squilibrata da un punto di vista dell’equità sociale. La Cisl conferma “il giudizio di necessità ed urgenza per il nostro Paese di azzerare il deficit di bilancio entro il 2014 e successivamente, come già previsto dagli accordi a livello europeo, di risanare il bilancio pubblico, con riduzione annue dello stock del debito che eccede il 60% del pil (oltre 900 miliardi). Ne consegue che la manovra non aveva alternative né sui tempi né sulle quantità”. Lo si legge in un documento diffuso dalla Segreteria confederale della Cisl. “Tuttavia, i provvedimenti contenuti nella manovra, decisi in modo convulso e disordinato da Governo e Parlamento, sono fortemente squilibrati sul piano dell’equità sociale – prosegue il documento – con il carico dei costi e dei tagli posti ancora in prevalenza sulla parte più debole della popolazione, in particolare sulla spesa sociale, nonostante l’intervento del Sindacato abbia permesso di recuperare la rivalutazione delle pensioni fino a cinque volte il minimo, l’imposta di bollo dovuta sui depositi di titoli che è stata rimodulata introducendo un criterio di progressività del prelievo in relazione all’ammontare complessivo dei depositi stessi e salvaguardare nel settore pubblico la contrattazione collettiva integrativa”. La Cisl quindi si impegna nell’immediato e nella prospettiva, “a rendere questa manovra più equa e socialmente sostenibile, con proposte alternative sostenute da una costante mobilitazione sociale”. Il sindacato continuerà a realizzare manifestazioni e presidi di fronte ai palazzi delle Istituzioni, nazionali e locali, “per richiedere con forza a Governo e Parlamento, a Regioni ed Enti Locali il coraggio delle scelte, una nuova capacità di accompagnare il necessario rigore, non con la logica dei tagli sociali lineari ma con una capacità di cambiamento, di innovazione, con una consapevole ricerca di equità sociale e sviluppo”. In particolare “va recuperato immediatamente l’errore più vistoso: il mancato taglio di quella parte di privilegi del ceto politico che non sono più accettabili né accettati. Con i presidi sotto il Parlamento, la Cisl ha chiesto ai Presidenti di Camera e Senato di dare un segnale di etica istituzionale già dai prossimi giorni, anticipando quelle riduzioni dei trattamenti ai parlamentari e del finanziamento ai partiti che la manovra rimanda alla prossima legislatura”. “Analogamente la scelta precipitosa di ripristinare con effetto immediato i tickets sanitari, – continua la Cisl nel documento – va sostituita da altri provvedimenti di contenimento della spesa, come positivamente hanno già deciso alcune Regioni, che si sono impegnate a non applicare i nuovi tickets. Riguardo il contributo unificato per la giustizia del lavoro e la stretta sul contenzioso previdenziale vanno immediatamente chiarite le modalità applicative che escludano una insostenibile crescita di costi e la cancellazione del diritto di ricorso”. “In prospettiva è necessario che l’obbligo, non eludibile, di ridurre di decine di miliardi nel 2013 e nel 2014, la spesa pubblica non venga scaricato – si raccomanda il sindacato di Raffaele Bonanni – sulle condizioni di tutela sociale, con conseguenze negative sui servizi sociali, sulle famiglie, sui redditi più bassi”. Per la Cisl, le risorse necessarie per il pareggio del bilancio corrente e per la riduzione del debito, dopo il 2014, vanno trovate attraverso altre strade, con una nuova logica di intervento che sappia realizzare in modo incisivo quelle riforme, istituzionali, amministrative, organizzative per una diversa qualità della spesa pubblica che purtroppo la manovra indica troppo debolmente.


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