Politica

Cisl: Italia, maglia nera per la disoccupazione giovanile

Meglio la percentuale di occupazione. Ancora troppi i ragazzi in cerca di lavoro

di Maurizio Regosa

?Il tasso di disoccupazione in Italia ed in Europa scende e questo è certamente un dato positivo? ? sottolinea in un comunicato Giorgio Santini Segretario Confederale Cisl, responsabile delle politiche del mercato del lavoro – che aggiunge: ?Eurostat sottolinea pero’ come il nostro paese resti insieme alla Grecia lo Stato della zona euro con la piu’ alta disoccupazione giovanile (21,8% nel quarto trimestre 2007 contro una media del 14,4% registrata in febbraio in Eurolandia)?.
?L?intera società italiana deve quindi affrontare un nodo cruciale: il non più rimandabile miglioramento del rapporto tra il sistema di istruzione e formazione e le effettive opportunità di entrata dei giovani nel mondo del lavoro. Viviamo in Italia un fenomeno paradossale rispetto al resto d?Europa, poiché la correlazione tra aumento della scolarità e opportunità occupazionali è in calo sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo: molti lavoratori scolarizzati hanno lavori temporanei e non stabili o rimangono in attesa di lavoro per periodi molto lunghi?.
?E? necessario ? sottolinea il segretario confederale della Cisl – colmare il deficit nello sviluppo della formazione professionale, sia per quanto riguarda la qualità dell?offerta formativa sia per quanto concerne le modalità di alternanza studio-lavoro e potenziare l?istruzione tecnico-scientifica rafforzando l?orientamento scolastico ed universitario. Nell?immediato vanno realizzati, ai fini di uno sviluppo positivo della transizione tra sistema dell?istruzione e mondo del lavoro, progetti mirati per favorire l?inserimento lavorativo dei giovani diplomati e laureati mediante tirocini e stage nelle aziende, anche durante gli studi superiori e universitari”.
Per superare la situazione particolarmente negativa del Mezzogiorno ? prosegue la Cisl – va immediatamente applicato l?articolo 122 della Finanziaria 2008 che prevede un programma nazionale destinati ai giovani laureati residenti nelle regioni meridionali al fine di favorire il loro inserimento lavorativo, dando priorità ai contratti di lavoro a tempo indeterminato. Il programma interesserà 30 mila laureati residenti nelle regioni meridionali, per molti dei quali si aprirà così la strada dell?inserimento stabile nel mondo del lavoro.


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