Famiglia

Cisgiordania, marcia nonviolenta di bambini palestinesi

Almeno un centinaio di minori con i genitori in marcia nei villaggi a sud di Hebron per chiedere la fine degli attacchi dei coloni. Un'attivista del corpo di pace dell'Operazione colomba arrestata e rilasciata. Ecco il comunicato dell'organizzazione

di Redazione

Nella giornata di sabato 2 agosto 2008 si è svolta con successo la marcia nonviolenta indetta per chiedere la fine dell’espansione degli insediamenti e delle aggressioni dei coloni dell’area a sud di Hebron, violenze che si protraggono nonostante ormai da tempo la Commissione per i Diritti dei Bambini del Parlamento Israeliano abbia deliberato l’obbligo di scorta da parte dell’Esercito Israeliano per proteggere i bambini palestinesi dai continui attacchi dei coloni.

Più di un centinaio di bambini palestinesi, accompagnati dai propri genitori e supportati da decine di attivisti israeliani e internazionali, tra cui i volontari di Operazione Colomba (Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII) e del Christian Peacemaker Teams (Cpt, ong Statunitense), hanno pacificamente percorso la via che congiunge il villaggio di at-Tuwani al villaggio di Tuba.

Tale strada è interdetta per i palestinesi dell’area a causa delle continue aggressioni da parte dei coloni israeliani del vicino avamposto illegale di Havat Ma’on (Hill 833).

Intorno alle 10:30 la marcia, appena iniziata, è stata però fermata con la forza dall’esercito israeliano che, dichiarando l’intera area “zona militare chiusa”, ha tentato di arrestare un palestinese e ha aggredito, cercando di strozzarlo, un attivista del CPT accorso per impedire l’arresto.

La marcia è stata quindi sospesa ma, alcune ore più tardi, mentre i militari impedivano il passaggio ai volontari internazionali aggredendo e arrestando una volontaria dell’Operazione Colomba, i bambini, accompagnati dagli adulti, sono finalmente riusciti ad incamminarsi verso Tuba.

La volontaria di Operazione Colomba è stata aggredita da un ufficiale israeliano, quando poi si è recata dalla polizia per sporgere denuncia, è stata a sua volta accusata di aver aggredito l’ufficiale e dunque arrestata.

Nonostante un video mostri che l’aggressione è avvenuta esclusivamente da parte del soldato, la volontaria di Operazione Colomba è stata rilasciata soltanto a tarda notte e su di lei pendono ancora accuse ingiustificate.

 


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