Economia
Circular economy, un’opportunità per il non profit
L'intervento del segretario generale di Fondazione Italiana Accenture in occasione della presentazione del libro "Circular Economy - Dallo spreco al valore" di Peter Lacy, Jakob Rutqvist e Beatrice Lamonica
di Anna Puccio
Il Global Footprint Network dice che quest’anno l’Earth Overshoot Day (Giorno del sovrasfruttamento) cadrà l’8 di Agosto. L'Earth Overshoot Day indica quindi la data in cui la domanda annuale di risorse dell'umanità supera ciò che la Terra può rigenerare nello stesso anno. L’anno scorso si è celebrato il giorno 13, sempre in agosto. Nei primi anni ’70 cadeva alla fine di dicembre. Nel 2016, quindi, in poco più di 8 mesi l'umanità avrà consumato completamente il budget di risorse naturali a disposizione del pianeta per l'intero anno. A questa evidenza vale la pena aggiungere che nel 2030 ci si attende una classe media mondiale formata da circa 5 miliardi di consumatori di cibo, abbigliamento, trasporti, ecc. Oggi siamo circa 2 miliardi. Se questa è un’ottima notizia per i mercati, non si può dire lo stesso per l’impatto su ambiente e ecosistemi che rischiano di non riuscire più a fornire, in modo costante e a prezzi ragionevoli, le risorse naturali di cui abbiamo bisogno. Ma scienza, tecnologia e innovazione ci vengono in aiuto con l’Economia Circolare, un nuovo modello di sviluppo e crescita che ha l’obiettivo di attivare circoli virtuosi e sinergici di riutilizzo delle risorse (materie prime, energia, spazio, tempo, momento di consumo, ecc.).
L'Earth Overshoot Day indica quindi la data in cui la domanda annuale di risorse dell'umanità supera ciò che la Terra può rigenerare nello stesso anno. L’anno scorso si è celebrato il giorno 13, sempre in agosto. Quest’anno cadrà l’8 di agosto. Nei primi anni ’70 alla fine di dicembre.
Anna Puccio
Economia Circolare significa ri-alimentare in continuo il ciclo di produzione e consumo, evitare quanto più possibile di ricorrere a risorse e materie prime vergini, incoraggiare le pratiche di recupero, riuso, riciclo, ripararazione, condivisione e collaborazione delle risorse già in circolo nel sistema economico. Tutto questo, generando evidenti impatti positivi dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Ecco quindi che il modello dell’Economia Circolare diventa oggi un’opportunità da cogliere, tempestivamente, per motivi pratici, concreti e di impatto sociale. E’ dai tempi della rivoluzione industriale che un fenomeno di questa portata non si affaccia sulla scena dell’economia mondiale, che potrà liberare risorse economiche per 4.500 miliardi di dollari da qui al 2030 e generare un impatto sociale positivo. L’Economia Circolare costituisce inoltre una promettente via verso la produzione di quel “valore condiviso” che interessa un numero sempre più ampio di consumatori, attratti dal “valore aggiunto” ambientale e sociale che orienta le loro scelte. Ma il tema non è pertinenza solo delle imprese e del loro impatto sociale.
Una variabile importante è costituita dal ruolo svolto dalle organizzazioni non profit e, in particolare, dalle relazioni che esse sono in grado di creare e mantenere con altri attori economici nell’ambito di progettualità riconducibili al paradigma dell’Economia Circolare, implementando modelli di convergenza tra profit e non profit. Inoltre, le imprese sociali svolgono un ruolo di natura produttiva che riconosce nella sostenibilità ambientale non solo un vincolo, ma un’opportunità di crescita.
Basti citare un paio di esempi a dimostrazione concreta della validità di questo trend. La Cooperativa Sociale Alpi, sull’onda della vittoria conseguita nella Call for ideas «A new social wave» promossa da Fondazione Italiana Accenture e Iris Network già nel 2013, ha lanciato il progetto Ausili Off per il recupero e la rigenerazione di ausili sanitari. Oggi Ausili Off è diventato un vero e proprio «ramo aziendale» di Alpi e ha allargato la propria attività al riciclo anche di altri materiali di scarto, dando vita al brand REDO Upcycling.
Altro esempio è il Consorzio La Città Essenziale di Matera, che ha avviato il progetto Energia Solidale con il quale vengono installati impianti fotovoltaici e attuati progetti di efficientamento energetico a favore della pubblica amministrazione, i cui risparmi, così ottenuti, sono reinvestiti in servizi welfare per la comunità. I risultati raggiunti dai pionieri dell’Economia Circolare e le stime dell’Unione Europea, dimostrano come le opportunità da cogliere siano davvero enormi, come enorme è il vantaggio sociale, economico e ambientale che ne possono ricavare sia i diretti protagonisti che le collettività coinvolte.
Di questi temi parleremo in occasione della presentazione del libro “Circular Economy. Dallo spreco al valore” che si terrà il 10 maggio in Bocconi.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.