Non profit
Circoli e cooperative la ricostruzione si è messa al lavoro
Le iniziative di Confcooperative, Cgm, Legacoop e Acli
«Stiamo cercando di lanciare iniziative che nel tempo possano creare occasioni occupazionali e opportunità di crescita», spiega Paola MenettiCase non è solo l’acrononimo del progetto di ricostruzione e l’obiettivo di ogni sfollato. È anche una delle preoccupazioni principali di quelle organizzazioni non profit che più si occupano di lavoro: le centrali cooperative, le ssociazioni cristiane dei lavoratori. Si capisce il perché: senza una “casa” non è possibile condurre o rilanciare un’azienda, sia pure non lucrativa.
Confcooperative, ad esempio, il 4 maggio scorso aveva inaugurato la Cittadella della cooperazione: cinque container per le imprese che avevano perso la sede. Oggi quella soluzione provvisoria è superata: la centrale sta per aprire una nuova sede aquilana (in via Aldo Moro): 560 metri quadri dove a breve traslocheranno le coop. «Stiamo uscendo lentamente dalla fase emergenziale», sottolinea Giampiero Ledda, presidente di Confcooperative Abruzzo, «e questa ulteriore acquisizione vuole testimoniare un nuovo passo avanti concreto per rimettere in moto l’economia locale».
Non l’unico in verità. Oltre alle sottoscrizioni dei soci e delle singole cooperative, ci sono stati significativi stanziamenti. Ad esempio Fon.Coop, il fondo paritetico per la formazione cooperativa, ha riversato 230mila euro sul progetto Ricostruire formando. Dal canto suo la compagnia assicurativa Assimoco ha appena stanziato un contributo (12.500 euro), cui farà seguito un altro intervento non appena cominceranno i lavori di costruzione della sede regionale.
A tutto campo anche l’impegno Legacoop. «Stiamo cercando di lanciare iniziative che nel tempo possano creare occasioni di lavoro e opportunità di crescita», premette Paola Menetti, presidente Legacoopsociali. «Progetti ai quali partecipa tutto il nostro mondo, le cooperative, i settori e il livello nazionale, avendo ciascuno messo a disposizione delle risorse», precisa, prima di spiegare che, ad esempio, la scuola materna ed elementare che sarà costruita a Goriano Sicoli è frutto di una sinergia fra la cooperazione d’abitazione, quella edile e il consumo. O che sarà il fondo nazionale Legacoop a consentire un percorso formativo per 40 giovani restauratori del patrimonio artistico e a contribuire al progetto Spi-Cgil per la costruzione di un centro polifunzionale nel capoluogo.
Nel frattempo la cooperazione abitativa lavora alla realizzazione di una unità abitativa nel comune di Fossa e sta per aprire uno sportello informativo a L’Aquila (per fornire consulenze gratuite a chi, avendo bisogno di una casa, potrebbe pensare alla soluzione cooperativa).
Per sostenere l’università sono stati elaborati tre diversi progetti, uno dei quali consentirà di realizzare una struttura per la didattica (grazie a Conad).
Quanto a Legacoopsociali partecipa a diverse di queste iniziative mentre ha, per dir così, la titolarità di un asilo nido per 37 bambini messo in pieni in una tendopoli (dando così continuità al lavoro di una cooperativa che lo gestiva prima del terremoto).
Un’iniziativa analoga la sta portando avanti il consorzio abruzzese Consol, aderente al gruppo Cgm. Oltre a quelle miranti a sostenere le cooperative che hanno perso la sede e spesso i mezzi di trasporto necessari per svolgere i servizi, oltre al sostegno di uno psicologo a disposizione dei terremotati di una casa di riposo gestita da una coop, il consorzio ha approntato il progetto per la costruzione di un asilo nido, che ospiterà 25 bambini. «Sarà una struttura ecocompatibile, a prova di scosse», spiega la presidente Teodora Di Santo, «abbiamo allestito il progetto di massima. Ora il Comune dovrebbe dare la disponibilità di un’area di circa 1.200 metri quadrati. A quel punto daremo il via alla fase esecutiva, per la quale sarà necessario cercare ulteriori risorse».
Dal canto loro anche le Acli stanno progettando una importante iniziativa. Una Casa Acli della solidarietà, pensata, spiega il presidente Acli Abruzzo, Sigilfredo Riga, «per sopperire all’assenza di spazi aggregativi. Sarà una struttura stabile e duratura, per la quale assieme al Comune stiamo cercando l’area idonea. Una volta individuata lanceremo una campagna nazionale di raccolta fondi». Una costruzione polivalente in grado di ospitare vari servizi, uno spazio di socialità, un luogo di incontro per le famiglie, di ascolto, di supporto formativo e psicologico.«Ripartire dai circoli» è del resto la parola d’ordine delle Acli abruzzesi, che esprimono la necessità di «lavorare per ricostruire un tessuto sociale».
Un obiettivo che ha mobilitato l’intero sistema associativo, compresa Gioventù aclista che, nella seconda metà d’agosto, realizzerà a Pesaro il secondo campus per ragazzi aquilani dai 14 ai 18 anni. Per loro un po’ di svago, alcune esperienze formative e tanta concreta, concretissima, solidarietà.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.