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Circolare sui cococo: le osservazioni della Nidil-Cgil

Il sindacato esprime preoccupazione per un provvedimento che ''allarga le maglie per possibili abusi''

di Benedetta Verrini

I lavoratori atipici della Cgil bocciano la circolare sulle collaborazioni coordinate e continuative e il lavoro a progetto varata dal ministero del Welfare (vedi news Vita www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=38953). In una nota, la Nidil-Cgil esprime preoccupazione per un provvedimento che ”allarga le maglie per possibili abusi”. ”La circolare – si legge – aumenta gli elementi di ambiguità nella distinzione tra lavoro a collaborazione e lavoro subordinato: l’autonomia nello svolgimento della prestazione lavorativa viene indebolita e, contemporaneamente, si rafforzano invece i vincoli dell’orario e del coordinamento funzionale all’organizzazione dell’impresa. Nella stessa circolare si stabilisce che le collaborazioni a progetto non hanno carattere di eccezionalità ma possono rientrare nell’organizzazione ordinaria dell’impresa. Si allargano così le maglie per possibili abusi e, di conseguenza, si irrobustisce la precarietà nel lavoro”. Secondo la Nidil il provvedimento ”rende ancora più deboli i collaboratori nella pattuizione con il committente che, invece, vede rafforzato il potere di ricatto sul collaboratore. Le già deboli condizioni economiche dei collaboratori (in media 12mila euro annui) – prosegue la nota – sono ulteriormente aggravate dalla circolare”. ‘Dulcis in fundo – conclude la nota – si rende possibile la risoluzione della collaborazione senza giusta causa ma con un semplice preavviso. Infine, per non smentire la fantasia precarizzatrice di questo governo, la circolare da strumento applicativo diventa, invece, creatrice di un’ulteriore tipologia contrattuale: il lavoro coordinato e continuativo occasionale. Pensavamo bastasse a stupire gli italiani la finanza creativa di Tremonti. Eravamo ottimisti: è arrivato il lavoro creativo targato Maroni”.


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