Spettacoli

Circhi, il 76% li vuole senza animali

Inoltre 4 italiani su 5 sono favorevoli a destinare fondi pubblici solo a chi garantisce spettacoli circensi animali free. Sono i risultati dell’indagine Doxa, commissionata dalla Lega anti vivisezione-Lav. Una fotografia del Paese che chiede alla premier Meloni e al ministro Sangiuliano di attuare subito la legge delega 106/2022 sullo spettacolo «ascoltino i cittadini italiani». C’è tempo fino al 18 agosto del 2024, ma non c’è tempo da perdere

di Antonietta Nembri

Da oltre 40 anni alla Lega anti vivisezione – Lav si battono per porre fine a quella che agli occhi di sempre più persone è un’inutile crudeltà: l’utilizzo di animali, spesso esotici, negli spettacoli circensi. E dopo anni di campagne e sensibilizzazione ora la posizione di chi ha iniziato a battersi per spettacoli cruelty free nei confronti degli animali è maggioritaria. 

A dirlo i dati dell’indagine Doxa commissionata da Lav a settembre scorso per raccogliere le opinioni degli italiani sull’utilizzo e lo sfruttamento degli animali nei circhi. 

I risultati dell’indagine

E il risultato parla chiaro: la maggior parte degli italiani sono concordi sul fatto che gli spettacoli di intrattenimento pubblico con gli animali non abbiano più senso di esistere, fanno solo soffrire gli animali e non hanno alcun valore educativo. 

Oltre il 76% degli italiani, infatti, è contrario all’uso degli animali nei circhi e quasi 4 italiani su 5 (79%) sono favorevoli a destinare i fondi pubblici, attualmente destinati ai circhi con animali, solamente a favore dei circensi che si riconvertiranno, proponendo spettacoli con giocolieri, trapezisti e altri numeri, senza l’uso di animali.  

Del tutto simile (80%) la quota di popolazione che si dichiara propensa ad andare a vedere un circo senza l’uso di animali. 

Sono state svolte 1.001 interviste online ad un campione nazionale rappresentativo della popolazione italiana fra i 18 e i 74 anni.

Questa stragrande maggioranza che si dice disposta ad andare a vedere uno spettacolo circense nel caso non ci fossero esibizioni con animale è un dato significativo – sottolinea una nota di Lav -, dal momento che i circhi con gli animali in Italia sono in grave crisi economica, come rilevato dal Rapporto 2017 dell’Istituto di Ricerca Censis commissionato da Lav.

La riconversione economica ed artistica di questo settore è importante anche per poter dare un futuro occupazionale diverso e senza animali ad un settore destinato altrimenti alla scomparsa. 


Una posizione trasversale

Un altro dettaglio importante del sondaggio è quello relativo all’orientamento politico degli intervistati, che risulta assolutamente omogeneo e trasversale a tutti i partiti politici, senza distinzione, «dimostrando che l’opinione sul circo come pratica barbara e anacronistica non è relegata ad un determinato schieramento politico, ma è comune e collettiva» commentano alla Lav.  

Quelli ottenuti sono risultati che confermano un sentimento comune e una riconversione per la quale Lav combatte con determinazione dal 1979, tanto nelle piazze quanto a livello istituzionale, portando in salvo molti animali vittime dello sfruttamento dei circhi che ora vivono nel centro di recupero Lav a Semproniano, liberi da abusi e sevizie. 

«Alla luce di questi numeri» dichiara Eleonora Panella, responsabile Lav per l’area animali esotici, «chiediamo al Governo, alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di procedere con l’attuazione della Legge delega sullo spettacolo 106 del 2022, con i tempi e i modi per il “superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”, ponendo fine a questa grande sofferenza per gli animali». 

C’è tempo fino all’agosto 2024

Nel luglio 2022, infatti, è stata approvata la seconda Legge-delega sullo spettacolo – la prima risaliva al 2017, ma è decaduta con un nulla di fatto – che prevede “il superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”. La Legge attuativa, attesa entro maggio 2023, è stata posticipata ora al 18 agosto 2024. Ma gli animali continuano ad essere sfruttati nei circhi, non c’è più tempo da perdere.   

Si stima che ancora oggi siano circa 2mila gli animali usati nei circhi italiani, costretti a esercizi innaturali, sottoposti ad addestramenti basati anche su violenza fisica e psicologica, rinchiusi in piccoli spazi, spesso in ambienti inadeguati e sottoposti a spostamenti che costituiscono per loro un ulteriore stress.

No agli animali nei circhi in 50 Paesi

Mentre sono già più di 50 i Paesi che nell’Unione europea e nel resto del mondo hanno vietato o fortemente limitato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme.  
E l’Italia cosa aspetta? Anche il nostro Paese ha bisogno al più presto di una normativa nazionale che possa contrastare la condizione di sfruttamento e maltrattamento degli animali nei circhi.  

«Il Governo, che ha già esteso i tempi inizialmente previsti, non aspetti la fine dell’estate del 2024», prosegue Panella di Lav. «Intervenire adesso è basilare, poiché la decadenza di questa seconda delega comporterebbe un ritardo intollerabile. L’inserimento in Costituzione all’art. 9 da quasi due anni degli animali nella parte dei principi fondamentali della Repubblica Italiana costituisce un fondamentale punto di partenza che dovrebbe permettere di ottenere tutela e rispetto degli animali».  

La Legge delega sarebbe la prima occasione di mettere concretamente in pratica questo principio fondamentale della nostra Costituzione. 

In apertura foto di Robert Linder da Unsplash – Fonte tabelle indagine Doxa per Lav

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