Mondo

Cir lancia un appello per il diritto d’asilo

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato il Consiglio chiede che vengano tutelati i diritti dei rifugiati

di Lorenzo Alvaro

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati – CIR lancia un appello affinché venga salvaguardato il diritto di chiedere asilo e vengano tutelati i diritti dei rifugiati.
Quest’anno infatti la Giornata Mondiale del Rifugiato ci costringe a confrontarci con una realtà particolarmente drammatica. Oggi la protezione dei rifugiati è fortemente minacciata a causa dei respingimenti, delle tendenze di esclusione e di negazione dei diritti. E come mai prima, ci troviamo di fronte alla necessità di ribadire con forza la differenza che deve caratterizzare la politica che regola l’immigrazione per motivi economici da quella che deve garantire i diritti delle vittime di persecuzioni e di guerre.
L’accesso alla protezione non è più garantito in Italia. La pratica dei respingimenti iniziata nel maggio 2009, ha portato lo scorso anno ad una diminuzione delle domande d’asilo del 43%. Ancora non abbiamo i dati per il 2010, ma siamo convinti che questa tendenza verrà, purtroppo, confermata. «Una tendenza che potrebbe corrispondere ad una buona notizia se fossero venute meno le cause per le quali i rifugiati scappano dai loro Paesi. Ma purtroppo l’Eritrea, la Somalia, l’Afghanistan continuano ad essere devastate dalle guerre e dalla violenza», ha dichiarato Christopher Hein direttore del CIR, «E del resto il fatto che i rifugiati continuino ad arrivare in Europa ce lo raccontano le cifre degli altri Paesi: la Francia ha avuto nello stesso periodo più di 42mila domande d’asilo con un aumento del 19%. La Danimarca ha avuto un aumento del 59% delle domande d’asilo, l’Ungheria del 50%, la Polonia del 47%, il Belgio del 40%. E dobbiamo sempre ricordare che senza l’accesso ad un territorio sicuro, alla protezione legale e sociale, non può esserci nessun rispetto del diritto d’asilo. Manca la base su cui tutto si fonda».
Inoltre le condizioni di accoglienza che nel nostro Paese sono ancora gravemente insufficienti. Un sistema che non riesce, per carenza di risorse, a fornire a tutti i richiedenti asilo e rifugiati un’accoglienza materiale adeguata e con delle risorse che rendano possibili reali percorsi di integrazione. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: migliaia i rifugiati che vivono in condizioni di estrema marginalità sociale. Basti pensare ai ragazzi afgani della buca di Ostiense, ai rifugiati del Corno d’Africa che ormai da anni occupano stabili di Anagnina e Collatina, solo per citare alcuni fenomeni eclatanti della capitale.
«Fa male vedere che queste gravissime situazioni coincidano con una particolare ricorrenza. Sono esattamente 20 che è stata fatta la prima legge italiana sui rifugiati, 20 anni che è nato il CIR. Pur constatando che su aspetti importanti come la procedura d’asilo e la prima accoglienza per chi riesce ad arrivare sono stati fatti passi in avanti, siamo per costretti a dire oggi che il diritto d’asilo non è pienamente garantito». Ha concluso Christopher Hein.     

 


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