Sostenibilità

Cipsi: servono obblighi e non solo promesse

Guido Barbera: «Non guardate solo agli interessi economici»

di Redazione

Comincia oggi a Copenaghen il vertice sul clima, che affronterà alcuni punti fondamentali per la sopravvivenza delle persone sulla Terra: i cambiamenti climatici, l’inquinamento, le riduzioni di gas serra, … Il presidente di Solidarietà e Cooperazione – CIPSI Guido Barbera, a nome delle 45 associazioni del CIPSI, Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale, ha dichiarato con preoccupazione: “Dieci giorni per scrivere una delle pagine più importanti della storia: decidere se e come i nostri figli potranno continuare a vivere in questo pianeta! Rivolgiamo un appello alla responsabilità dei 192 capi di stato, dei governanti, delle delegazioni presenti al vertice, affinché – almeno in questa occasione – sappiano guardare alla vita e alle persone, non agli interessi economici e di potere. Il riscaldamento globale produce conseguenze gravissime per la vita delle persone sul Pianeta Terra: scioglimento dei ghiacciai, aumento del livello dei mari, diminuzione dell’acqua dolce, inondazioni e siccità, fame, migrazioni, miseria… Se vogliamo garantire la vita dei nostri figli, servono impegni precisi a livello mondiale, non le solite promesse della politica con dichiarazioni di buona volontà! Basta alle promesse per il futuro. Non c’è più tempo! Chiediamo che si giunga ad un trattato con “obblighi” di tagliare l’emissione dei gas serra inquinanti, impegni concreti, verificabili di anno in anno – e non nel 2050! -, per la tutela dei beni comuni dell’umanità. Chiediamo che l’acqua sia riconosciuto come diritto e come tale tutelato e garantito. Chiediamo una commissione universale delle Nazioni Unite che annualmente relazioni al mondo intero sullo stato dell’ecosistema, su quanto viene fatto o non viene fatto, con severe sanzioni internazionali per tutti coloro che non mantengono gli impegni necessari ad una svolta radicale nella tutela dell’ecosistema mondiale. Nessun interesse, di nessun stato e di nessuna azienda, può essere più grande della tutela della vita e del futuro dell’intera umanità”.

 

L’aumento della temperatura sulla Terra comporta già alcune gravi conseguenze: il 90% dell’acqua dolce del pianeta presente nei ghiacciai e nelle calotte polari si sta sciogliendo. La disponibilità d’acqua diminuisce nelle regioni a latitudine media e nei tropici, dove abitano centinaia di milioni di persone. Si assisterà all’innalzamento del livello dei mari – tra 0,09 e 0,88 metri tra il 1990 e il 2100 con aumento delle precipitazioni. I cambiamenti climatici si tradurranno in maggiori inondazioni e  siccità.

Le conseguenze per le persone: entro il 2080 la carenza d’acqua determinerà un aumento dei flussi migratori dalle aree colpite da inondazioni, soprattutto da Africa, Asia e America latina. Le persone esposte al rischio di cicloni tropicali sarebbero 344 milioni, e potrebbero avere conseguenze devastanti per molti paesi. Il miliardo di persone che attualmente vive in baraccopoli, soggetti a inondazioni, dovranno far fronte a gravi vulnerabilità. Il numero di persone in miseria che oggi è di 2,8 miliardi aumenterà fino ad oltre 3 miliardi nel 2020.

Aumenta la siccità in agricoltura: le aree vulnerabili dei paesi più poveri, saranno colpite dalla siccità. In Africa, ma anche altre regioni dell’America latina e dell’Asia meridionale subiranno danni alla produzione agricola, che mineranno gli sforzi per sconfiggere la miseria delle campagne e quindi non ridurranno i flussi migratori verso le città. La sicurezza alimentare subirà le conseguenze dei cambiamenti climatici: saranno oltre 4,8 miliardi le persone prive di accesso all’acqua, cioè si raddoppierà il numero di esseri umani che già oggi non hanno accesso alla risorsa idrica. La disponibilità e l’accesso all’acqua dolce è già, e diventerà ancor di più in futuro,uno dei principali problemi per l‘esistenza dell’umanità e la pacifica convivenza dei popoli. Una delle principali fonti di conflitti e guerre tra paesi, che coinvolgeranno diverse regioni del pianeta. Una causa di distruzione della vita di ogni essere vivente e forse della stessa sopravvivenza del pianeta terra.

 

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